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L’invasore di Maiorca-Barcellona: “Volevo foto con Messi”. La Liga: “A rischio salute di tutti”

La Liga ha annunciato azioni legali nei confronti del tifoso protagonista di un’invasione di campo in Maiorca-Barcellona per non aver rispettato le norme vigenti sulla pandemia di Coronavirus. Nel frattempo il tifosi ha spiegato i motivi del suo gesto: “Da prima che venisse rimandata la partita avevo intenzione di fare una foto con Messi. Lui è il mio idolo e ho sempre sognato incontrarlo”
A cura di Marco Beltrami
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Un gesto assolutamente irresponsabile che ha messo a rischio la salute di tutti. La Liga in una nota ufficiale ha condannato in maniera perentoria l'invasione di campo avvenuta in Maiorca-Barcellona, match disputato a porte chiuse in linea con le norme anti-Coronavirus. L'invasore senza nessun dispositivo di protezione ha dribblato il personale di sicurezza, infrangendo le leggi sulla sicurezza sanitaria, prima di essere trasportato fuori con la forza dagli steward. Alla stampa spagnola, il tifoso ha dichiarato di aver fatto irruzione sul campo di calcio per provare a fare una foto con Messi.

Cosa è successo in Maiorca-Barcellona, l'invasione di campo nonostante le porte chiuse

Ritorno in campo con sorpresa per Maiorca e Barcellona, impegnate nella sfida valida per la ripresa della Liga sabato sera. A regalare un curioso fuori programma in uno stadio Visit Mallorca Estadi di Palma di Maiorca, silenzioso e senza tifosi, ci ha pensato un invasore di campo che ha fatto irruzione con la maglia argentina di Messi sul terreno di gioco. Dopo un tentativo di approccio con Jordi Alba, il ragazzo ha iniziato a correre in direzione di Messi, prima di essere bloccato e portato via dagli steward. Una scena che ha fatto il giro del mondo, e che ha sollevato non poche polemiche.

La Liga minaccia azioni legali contro l'invasore di Maiorca-Barcellona

La Liga attraverso un comunicato ufficiale ha annunciato possibili azioni legali nei confronti dell'invasore di Maiorca-Barcellona che non ha rispettato le norme vigenti sulla pandemia a porte chiuse: "L'invasore non indossava una maschera o guanti quando è entrato in campo, ha disobbedito agli ordini del personale di sicurezza e ha infranto le leggi sulla sicurezza sanitaria in atto a causa della pandemia di coronavirus. Queste azioni costituiscono un reato e mettono a repentaglio la salute di tutti e l'integrità della competizione".

L'invasore racconta come ha fatto ad entrare in campo in Maiorca-Barcellona

Nel frattempo l'invasore alla stampa spagnola ha raccontato il motivo del suo gesto, pianificato addirittura prima dell'emergenza Coronavirus: "Avevo pianificato tutto da prima del coronavirus. Messi è il mio idolo – riporta Sport – Da prima che venisse rimandata la partita avevo intenzione di fare una foto con Messi. Lui è il mio idolo e ho sempre sognato incontrarlo. Il primo che ho visto sul campo è stato Jordi Alba e ho provato con lui. Poi ho visto Messi e sono andato nella sua direzione. La polizia mi ha preso e mi ha fatto rimuovere ogni cosa. Il mio piano è andato in rotoli per i miei nervi. Ero agitato. Devo dire che Jordi Alba mi ha proprio ignorato.  Come ho fatto ad entrare allo stadio? Ero con alcuni amici e abbiamo atteso il 40 ° minuto. Ho saltato un recinto di circa due metri e dagli spalti sono riuscito a scendere le scale fino al campo. Le forze dell’ordine mi hanno fatto eliminare la foto e firmare un documento con i miei dati. Mi diranno poi se dovrò pagare una multa oppure no. Gli stewards dello stadio mi hanno portato in una stanza da solo, poi è arrivata la polizia”.

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