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L’Inter di Conte tira fuori il meglio dalla Juventus di Sarri

La Juve vince 2-0 e torna in testa alla classifica. La squadra di Sarri mette in mostra un gioco di squadra più efficace. Conte invece non riesce a innescare gli attaccanti. Lautaro e Lukaku rimangono troppo fuori dal gioco. I nerazzurri per un tempo fanno anche meglio, danno ampiezza alla manovra ma creano poco. Nella ripresa entra Dybala e cambia tutto.
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Una vittoria da grande squadra, la seconda della stagione contro l'Inter. Due indizi fanno una prova, l'Inter di Conte tira fuori il meglio dalla Juventus di Sarri. Stavolta, la Juve ha anche tirato fuori il peggio da un'Inter in controtendenza rispetto alla sua natura. Convincente solo nel primo tempo, giocato a ritmi più bassi, quando ha espresso un calcio ragionato. Inconsistente nel secondo, quando il gol di Ramsey ha spostato gli equilibri e sarebbero servite le qualità contiane classiche, la velocità nel ribaltare l'azione alle spalle del centrocampo. La magia di Dybala ha di fatto chiuso la partita: 2-0, Juve in testa alla classifica.

I numeri della partita

La Juve chiude con 569 passaggi a 461, di cui 11 a 8 nell'area di rigore avversaria. Ha creato tre occasioni in più, beneficiato dei 91 passaggi complessivi di Cuadrado, l'unico sopra gli 80 fra tutti i giocatori in campo e leader anche per palloni distribuiti negli ultimi trenta metri. Ne ha ricevuti 20 da de Ligt, principale combinazione di passaggi per i bianconeri. L'Inter, che attacca dal lato di Young e Bastoni, i due si scambiano infatti 43 passaggi, fatica ad arrivare nella trequarti bianconera. Il bilancio di 5 tiri in porta a uno lo dimostra.

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Il nuovo 4-3-3 di Sarri

Sarri toglie Pjanic e Dybala, schiera Bentancur regista e Higuain centravanti con Douglas Costa e Cristiano Ronaldo. Conte continua a preferire Bastoni a Godin e lascia ancora Eriksen in panchina.

L'Inter alza il pressing già dai primi minuti, come all'andata Brozovic si abbassa per venirsi a prendere il pallone dai difensori e si alza per andare in pressing a uomo sul play basso della Juve. Le mezzali nerazzurre hanno più campo da coprire nei corridoi interni; Barella viene in aiuto a Young fino al limite della propria area per mantenere il due contro due nel fronteggiare Cuadrado e Douglas Costa.

La Juve, che pure inizia la manovra dal basso, cambia passo una volta superata la prima linea di pressing. Davanti, nei primi minuti Higuain si alterna con Cristiano Ronaldo sul centro-sinistra, mentre l'Inter apre il gioco con buona frequenza nella zona di Young. L'ex United, con Barella, prova ad aumentare la distanza tra Cuadrado e Douglas Costa, a sorprendere il colombiano alle spalle in campo aperto attraverso scatti e passaggi progressivi, che riducono il numero di avversari tra il portatore di palla e la porta.

La mappa di calore di Cristiano Ronaldo, Douglas Costa e Higuain nel primo tempo. Il tridente bianconero resta lontano dall'area
La mappa di calore di Cristiano Ronaldo, Douglas Costa e Higuain nel primo tempo. Il tridente bianconero resta lontano dall'area

Ampiezza e pazienza, così l'Inter guadagna campo

Da questo punto di vista, è importante il supporto in quella zona di Bastoni, che essendo mancino può impostare con più naturalezza e spostare anche il fronte del gioco, sfruttando la tendenza della Juve a stringere la linea difensiva e a concedere più spazio all'esterno di centrocampo avversario sul lato debole. Le due mezzali dell'Inter, però, entrano con minor frequenza nelle manovre offensive dell'Inter con l'eccezione della girata con tiro alto di Barella al 19′.  Anche per questo, l'Inter si muove a un ritmo più ragionato rispetto ai bianconeri negli ultimi trenta metri.

Gli interventi difensivi nel primo tempo mostrano una maggiore aggressività dell'Inter nella fascia di centrocampo (Fonte: Stats Zone)
Gli interventi difensivi nel primo tempo mostrano una maggiore aggressività dell'Inter nella fascia di centrocampo (Fonte: Stats Zone)

Ma la squadra di Sarri, pericolosa di testa sui calci d'angolo, bravo più volte De Ligt ad aggirare le marcature a uomo di Conte, non è sempre fluida nella circolazione del pallone. Così, gradualmente l'Inter prende campo, costringe i bianconeri ad arretrare, a reagire: risalire il campo attraverso il gioco corto diventa più difficile in queste condizioni. L'Inter coinvolge bene Young e ancor di più Candreva, anche se Lautaro e Lukaku si muovono soprattutto senza palla: schiacciano i centrali, creano le condizioni per gli inserimenti.

I due attaccanti dell'Inter toccano nel primo tempo una decina di palloni a testa tra passaggi effettuati e ricevuti e tiri. Lautaro, però, fa una gran cosa a 10′ dall'intervallo quando appoggia di prima all'indietro per il tiro da fuori di Brozovic (respinto da Szczesny). E' l'immagine di un'Inter che alza le linee di centrocampo e attacco, che occupa meglio il campo in ampiezza ed è più decisa su respinte corte, palle perse, più rapida nella ri-aggressione. Con un Candreva vero jolly sulla fascia destra, primo tra i nerazzurri per passaggi completati nella trequarti offensiva.

Le posizioni medie di Juventus (celeste) e Inter (blu) nel primo tempo (Fonte Opta)
Le posizioni medie di Juventus (celeste) e Inter (blu) nel primo tempo (Fonte Opta)

Ramsey segna e cambia il match

Lo scenario non cambia nel secondo tempo. La Juve tenta di innescare Cristiano Ronaldo che viene incontro per poi aggredire la profondità con l'obiettivo di non ricevere spalle alla porta. L'Inter fa la partita, i centrocampisti bianconeri non chiudono le linee di passaggio, Brozovic o i difensori riescono a tracciare passaggi verticali e diagonali che tagliano fuori le mezzali della Juve e innescano i due esterni a tutta fascia.

Tuttavia, è proprio una delle mezzali, Ramsey, a sbloccare la partita. L'azione scatta sull'asse Alex Sandro-Matuidi, con il francese che accompagna all'interno. Il cross basso dal fondo del francese, che dirige il pallone verso il vertice dell'area piccola, viene agganciato da Cristiano Ronaldo. Il portoghese si gira poi riesce a saltare mentre dietro di lui Ramsey calcia e beneficia della leggera deviazione di De Vrij. Nella prima occasione in cui, nel secondo tempo, la Juve ha costruito superiorità con l'esterno e la mezzala per favorire i tagli dentro di CR7, la Juve passa in vantaggio. Non è un caso.

La trama dei passaggi della Juve nei primi 80 minuti. Evidente il coinvolgimento dei centrali e dei terzini nell'avvio del gioco
La trama dei passaggi della Juve nei primi 80 minuti. Evidente il coinvolgimento dei centrali e dei terzini nell'avvio del gioco

La magia di Dybala esalta la Juve che vince di squadra

Esce Douglas Costa per Dybala, entra Eriksen per Barella. Cambia la partita, cambiano due interpreti chiave. Sarri modifica il tridente, lo stringe con un trequartista aggiunto. Conte prova a modificare gli equilibri del centrocampo con un ragionatore che possa alzare la squadra, mantenere le distanze, contrastare il possesso ora più sicuro e insistito della Juve.

L'impatto di Dybala è decisamente superiore. In combinazione con Ramsey, Dybala pennella un gran gol per il 2-0. Prima aggira Young con un notevole controllo orientato di sinistro per dar via a un contropiede veloce, poi scambia nello stretto con il gallese. La velocità nel dai e vai taglia fuori i difensori, la gran giocata per controllare e calciare d'esterno nell'angolino basso di fatto chiudono la partita a venti minuti dalla fine. L'effetto Dybala si vede in questa sua capacità di contrarre i tempi di gioco attraverso la tecnica, la posizione del corpo, l'intelligenza intuitiva.

L'Inter paga invece un crescente scollamento tra il centrocampo e l'attacco, non risolto dalle isolate iniziative di Lautaro né dai contromovimenti di Lukaku, che partecipa poco e impatta ancora meno nella manovra dell'Inter.

La rete di passaggi dell'Inter nei primi 80 minuti. Si nota come i due attaccanti siano praticamente fuori dal gioco e le mezzali non riescano a innescarli
La rete di passaggi dell'Inter nei primi 80 minuti. Si nota come i due attaccanti siano praticamente fuori dal gioco e le mezzali non riescano a innescarli

Nel finale c'è spazzio ancora per la testardaggine di Cristiano Ronaldo che vuole segnare per la sua dodicesima partita di fila, e ci va davvero vicino. Ma non cambia la sostanza del match. I veri vincitori del derby d'Italia restano Sarri e Dybala.

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