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L’Inter blocca Esposito, niente Mondiale Under 17: ma il regolamento Figc non lo consente

La società nerazzurra ha fatto richiesta alla Federcalcio di non convocare per il Mondiale di categoria, in Brasile, l’attaccante classe 2002 per metterlo a disposizione di mister Conte. Richiesta avvallata dalla Figc ma che infrange con l’art.75 (comma 3) dell’Ordinamento: l’Inter non ha diritto di trattenere il giocatore.
A cura di Alessio Pediglieri
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Sebastiano Esposito, classe 2002, di professione attaccante, tesserato Inter non parteciperà al prossimo Mondiale Under17 con la Nazionale perché il club d'appartenenza ha espresso alla Federazione l'esigenza di averlo in rosa causa la concomitanza di infortuni che hanno creato l'emergenza in un momento particolarmente ricco di incontri tra campionato e Champions League. La Figc ha accolto la richiesta nerazzurra e ha concesso al ragazzo di restare a disposizione della società togliendolo dalla lista di una più che certa convocazione da parte del ct Nunziata. Recando un evidenze problema alla formazione azzurra in cui Esposito è considerato per meriti sportivi, autentico leader e attaccante titolare. Ma soprattutto contravvenendo al proprio Ordinamento interno.

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Una situazione oltre limite consentito, che però non ha suscitato polemiche malgrado vi sia una evidente contraddizione tra ciò che è consentito e ciò che è stato permesso fare. Forse per la giovanissima età del calciatore, forse perché lo stesso non è considerato titolare all'interno della prima squadra del suo club. Eppure, regolamenti alla mano, non vi è legittimità nella richiesta interista.

Cosa dice il regolamento FIGC

La convocazione e la gestione dei tesserati delle varie società da parte delle Nazionali – e di fatto da parte diretta della Federcalcio italiana – è stabilita dall'articolo 75 – Titolo V  dell'Ordinamento delle squadre nazionali, all'interno del quale è fatto obbligo da parte dei club "di rilasciare, nel rispetto della normativa FIFA, i propri calciatori convocati per la Nazionale A". Tanto più quando  – si legge al comma 2 – la Federcalcio si ritrova nell'obbligo di partecipare a determinate manifestazioni, quali: "Coppa del Mondo, Coppa Europea per Squadre Nazionali, Torneo Olimpico, Campionato Under 21,
Campionato Mondiale ed Europeo Juniores A, Campionato Mondiale ed Europeo Juniores B, Campionato del Mondo e Campionato Europeo di Calcio Femminile e di Calcio a Cinque".

Dunque, il Mondiale Under 17 rientra in questa precisa e dettagliata categoria di impegni irrinunciabili. Ma nello stesso art.75, comma 3 si legge anche che  "Qualora vengano a crearsi concomitanze, ritenute inevitabili, tra gare particolarmente impegnative di manifestazioni organizzate dall'U.E.F.A. per squadre di società e gare amichevoli di Squadre Nazionali, il Presidente Federale può concedere deroga all'obbligo sopra previsto".

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Perché la richiesta nerazzurra non è legittima

Dunque, la richiesta nerazzurra non rientra in questa ‘deroga'. L'Inter nelle prossime tre settimane dovrà affrontare un tour de force di 7 partite, una ogni tre giorni e il concomitante infortunio di Alexis Sanchez (tre mesi out), di D'Ambrosio (15 giorni) e di Sensi (7 giorni) ha costretto Antonio Conte a far presente ai propri vertici la necessità di avere a disposizione tutti i giocatori disponibili tra cui rientra anche Sebastiano Esposito, già inserito in prima squadra.

Di questi impegni nerazzurri, tre riguardano la Uefa Champions League: il 23 ottobre Inter-Borussia, il 5 novembre, Borussia-Inter e il 27 novembre Slavia Praga-Inter. Tre impegni internazionali concomitanti con il Mondiale Under 17 che si disputerà in Brasile dal 26 ottobre al 17 novembre (Italia in campo il 28 ottobre, il 1° novembre e il 4 novembre). E' evidente, dunque la sovrapposizione ma il Mondiale non può essere considerato (come conferma il comma 3) una "gara amichevole" per la Nazionale.

Il caso Esposito, rischioso precedente del calcio italiano

Sebastiano Esposito, dunque, resterà in Italia a disposizione di mister Conte e del club nerazzurro creando un precedente pericolosissimo che avrà sicure ripercussioni future. Al di là delle possibili attenuanti in corso (la giovanissima età del soggetto e la ancora parziale incidenza calcistica) c'è da chiedersi – dovessero incastrarsi medesimi eventi (infortuni in un club e richiesta in concomitanza con impegni nazionali) che riguardassero altri club e soprattutto giocatori più quotati – se la Figc accetterà l'eventuale richiesta della società di buon grado, sopravvenendo ai regolamenti in vigore e elargendo la medesima, totale, disponibilità

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