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L’esultanza di Vlahovic è pura rabbia, fa gol e si vendica: urla a ripetizione lo stesso nome

Dusan Vlahovic ha festeggiato con una corsa liberatoria il gol che ha regalato alla Juve un punto che pareva ormai perso contro il Bologna. Il centravanti serbo si è preso anche una rivincita personale.
A cura di Redazione Sport
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Ci ha pensato ancora una volta Dusan Vlahovic, l'uomo giusto, al posto giusto nel momento giusto per la seconda partita di fila. Dopo il gol da tre punti al Cagliari, quello che ne vale uno contro il Bologna. Pareggio amaro, per la Juventus, ma che rischia di avere un peso importante nell'ottica di un finale di campionato che potrebbe vedere la corsa per la Champions aperta fino alle ultime giornate. Il centravanti serbo, al termine di una partita complessa e non particolarmente brillante, si è fatto trovare puntuale sul secondo palo per ribadire in rete la bella rovesciata di Morata sugli sviluppi di un calcio d'angolo.

L'esultanza è stata di quelle pratiche: con quattro minuti circa ancora da giocare, Vlahovic ha raccolto il pallone ed è scattato verso il centrocampo, sbracciando per aizzare il pubblico di uno Stadium già ribollente di suo. Una corsa rallentata in un paio di momenti, nei quali l'ex Fiorentina si è voltato verso l'area di rigore cercando qualcuno con lo sguardo e urlando a gran voce il suo nome.

Vlahovic si gira verso l'area del Bologna mentre esulta rientrando a centrocampo
Vlahovic si gira verso l'area del Bologna mentre esulta rientrando a centrocampo

"Dijks, Dijks!". Il numero 7 della Juventus ce l'aveva con l'esterno olandese del Bologna. Frutto di qualche momento di tensione maturato durante l'incontro, evidentemente, magari proprio nei convulsi minuti finali che hanno visto gli ospiti restare in nove uomini dopo la doppia espulsione di Soumaoro e Medel nel giro di pochi istanti. La scena prosegue anche dopo l'esultanza, quando il pallone è già stato collocato al centro del campo e si attende la ripresa del gioco. Vlahovic continua a fissare l'avversario e ad urlarne il nome, accompagnato da qualche parola incomprensibile (presumibilmente ruvide).

Vlahovic urla a più riprese il nome di Dijks in attesa della ripresa del gioco
Vlahovic urla a più riprese il nome di Dijks in attesa della ripresa del gioco

Cose di campo, quello stesso campo nel quale Vlahovic sta provando a lasciare il segno nei primi, altalenanti mesi alla Juventus. Contro il Bologna ha realizzato la sua 50ª rete in Serie A a 22 anni e 78 giorni (solo Pato è stato più precoce nella storia del nostro campionato). Di questi, sei sono arrivati nelle 10 partite disputate con la maglia della Juventus. Bottino importante, che non gli ha risparmiato comunque critiche. Il destino di chi ha le prospettive del fuoriclasse e indossa una maglia pesante come quella della Juve.

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