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L’ennesimo coro infamante su Calhanoglu parte dal bus del Milan: è la voce di un calciatore

In occasione dei festeggiamenti del Milan per lo Scudetto non sono mancati anche i momenti in cui si è superato il limite. Un calciatore ha lanciato un coro offensivo contro il grande ex Calhanoglu.
A cura di Marco Beltrami
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Milano si è colorata di rossonero per celebrare il Milan campione d'Italia. Entusiasmo alle stelle per i festeggiamenti tra le vie del capoluogo lombardo della squadra di Pioli che dopo un intrigante testa a testa, vincendo in casa del Sassuolo, ha conquistato il 19° Scudetto della sua storia. Una soddisfazione enorme per tutto il popolo milanista che in simbiosi con i propri idoli si è concesso una giornata speciale sotto la Madonnina. La gioia per il titolo scucito dal petto dei cugini interisti ha giocato però un brutto scherzo ai neo-campioni d'Italia e in alcune occasioni si è andati oltre la rivalità e gli sfottò ai nerazzurri, superando il limite.

Lecito aspettarsi che proprio l'Inter fosse l'oggetto preferito degli strali dei rossoneri in occasione della festa Scudetto. Ha fatto molto discutere in primis lo striscione esposto e mostrato dai calciatori del Milan per minimizzare il successo in Coppa Italia dei cugini sul bus scoperto che ha fatto il girò della città ("La Coppa Italia mettila nel c*lo"). Un richiamo di un celebre precedente del 2007 con protagonista Massimo Ambrosini. Una situazione che ha spinto la Procura della Federcalcio ad aprire un'inchiesta per "presunta violazione dell'art 4 del Codice di giustizia sportiva". Non è mancato anche un riferimento all'allenatore dell'Inter Simone Inzaghi, con tanto di riproduzione su un altro striscione di un celebre meme accompagnato dall'immancabile "spiaze".

Ibrahimovic e compagni scatenati durante la festa del Milan
Ibrahimovic e compagni scatenati durante la festa del Milan

Non è stato però certo il tecnico piacentino il nerazzurro più gettonato in termini di sfottò, e non solo. Il grande ex Hakan Calhanoglu, al quale non è stato perdonato il trasferimento in nerazzurro (giustificato dalla volontà di provare a vincere più titoli), è stato letteralmente bersagliato da cori e anche insulti, in molti casi volgari e offensivi. Il limite dunque è stato ampiamente superato e non solo dalla tifoseria che ha anche bruciato la sua maglia in piazza Duomo. Già nel pomeriggio infatti un Ibrahimovic su di giri, aveva arringato i tifosi chiedendo loro di far partire un coro per il suo ex compagno, non dimenticando infatti anche l'esultanza provocatoria del turco in occasione del primo gol da ex nel derby.

La situazione è poi sfuggita di mano in serata, quando è partito l'ennesimo coro volgare su Calhanoglu. In quest'occasione però a scatenare il tutto, con un "suggerimento" urlato a gran voce nel microfono ("Calhanoglu figlio di p…..a") è stato proprio un calciatore del Milan che ha dato il là al coro. Difficile individuare il responsabile e risalire all'identità dalla voce, nella confusione dei festeggiamenti in una piazza coloratasi di rossonero.

L'unica certezza che è che si tratta di un giocatore di Pioli: questi ultimi infatti si sono scambiati il microfono durante tutto il tour celebrativo e soprattutto nei momenti finali, per chiamare a raccolta i propri tifosi e guidarli nelle celebrazioni dello Scudetto. Oltre a chi ha lanciato l'invettiva in altri video circolati sui social, vengono mostrati anche alcuni calciatori che partecipano ai cori contro il calciatore turco. Tra questi anche Theo Hernandez, uno degli ex compagni di Calha che con una birra in mano si accoda all'urlo dei tantissimi tifosi presenti.

Giocatori e tifosi del Milan scatenati nei festeggiamenti
Giocatori e tifosi del Milan scatenati nei festeggiamenti

Si è dunque decisamente andati oltre, e per questo proprio come accaduto in occasione del precedente di Ambrosini nel 2007 potrebbero arrivare anche delle scuse ufficiali. Nel frattempo, stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, il presidente del Milan Paolo Scaroni ci ha messo la faccia e ha già provveduto a contattare i dirigenti nerazzurri per porgere le proprie scuse per le uscite a vuoto dei propri calciatori. Quanto accaduto ha già diviso i tifosi e l'opinione pubblica: da una parte chi sottolinea che nel calcio come in guerra e in amore tutto sia lecito, dall'altro invece chi sottolinea la necessità di rispettare gli avversari sempre e comunque.

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