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L’arbitro Oliver costretto a spostare la famiglia dopo le minacce post Real Madrid-Juventus

In una lettera aperta l’ex arbitro, Mark Clattenburg, ha espresso sostegno nei confronti del direttore di gara, Mike Dean, che (minacciato di morte) ha chiesto di non arbitrare in Premier League. Tra gli esempi citati c’è anche quanto accadde a Michael Oliver dopo aver fischiato al Real Madrid il calcio di rigore decisivo per la qualificazione nella partita di Champions.
A cura di Maurizio De Santis
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Il caso dell'arbitro Mike Dean ha destato scalpore in Inghilterra. Il direttore di gara, che nel finale di Fulham-West Ham ha espulso Soucek, è finito nel mirino delle contestazione divenendo bersaglio di insulti e minacce di morte. Ecco perché hanno fatto discutere la sua denuncia e la richiesta di non arbitrare in Premier League. Un gesto eclatante che ha trovato eco e sostegno nelle parole dell'ex fischietto britannico, Mark Clattenburg. In una lettera aperta pubblicata sul tabloid ‘Daily Mail' ha raccontato la propria esperienza caratterizzata da episodi biasimevoli e citato anche alcuni esempi altrettanto riprovevoli di quel che è accaduto e accade ancora ai colleghi arbitri.

Mi arrivavano lettere a casa. C'era scritto di tutto – ha spiegato Clattenburg -. Cose del tipo ‘farò questo a te, a tua moglie, ai tuoi figli…' Ho anche sporto denuncia alla polizia ma poiché questi messaggi erano sempre anonimi non è stato possibile mai risalire agli autori e arrivare a una condanna.

I tempi del web e la diffusione dei social network hanno reso anche più facile l'aggressione verbale. In gergo è quella che viene chiamata ‘shitstorm', una tempesta d'insulti scagliata contro il malcapitato di turno. Clattenburg chiarisce come questa pratica sia divenuta un abuso sempre più frequente.

Adesso per queste persone è anche più facile raggiungerti – ha aggiunto l'ex direttore di gara -. Mike Dean lo ha riscontrato personalmente. Trovano te oppure un membro della tua famiglia sui social network e ti insultano sfruttando l'anonimato, nascondendosi dietro account fasulli, senza volto. A tutto c'è un limite ma con i social media questo limite viene superato troppo spesso.

Clattenburg non nega la fallacia degli arbitri che sono "umani" e sottoposti a situazioni di stress tali da cadere in errore nelle valutazioni fatte durante le partite. Molti dettati dalla "foga del momento", dalla necessità di dover prendere una decisione nel giro di pochi secondi. E a volte anche la freddezza non basta. Come ultimo esempio eclatante l'ex fischietto inglese cita un'altra situazione molto spiacevole: capitò a Michael Oliver, l'arbitro che diresse la sfida di ritorno tra Real Madrid e Juventus al Bernabeu. Ricordate lo sfogo di Gigi Buffon contro l'uomo che aveva un "bidone dell'immondizia al posto del cuore e avrebbe fatto meglio a restare a casa o a bere fruttini"? Ricordate le proteste veementi di Chiellini per il calcio di rigore concesso ai blancos nel finale per fallo di Benatia? Ecco, quell'uomo era l'arbitro che si sentì così minacciato da prendere una decisione strema.

Nel 2018 Michael Oliver fu minacciato di morte e ha dovuto trasferire la sua famiglia in un'altro luogo dopo la partita in cui la Juventus venne eliminata dalla Champions League dal Real Madrid.

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