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La vendetta di Bonucci sugli inglesi: “I fischi all’inno mi hanno fatto salire la cattiveria”

Leonardo Bonucci è stato tra i protagonisti della vittoria in finale dell’Italia contro l’Inghilterra. Il difensore azzurro ha sfogato la tensione e tutta la propria gioia per un successo arrivato in un ambiente ‘ostile’. “Gli inglesi pensavano di averla portata a casa…”. Poi dedica un pensiero a Paolo Rossi: “La coppa è per lui e gli italiani che hanno sofferto”.
A cura di Maurizio De Santis
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Leonardo Bonucci è stato tra i protagonisti della finale vinta dall'Italia ai calci di rigore contro l'Inghilterra. Sua la rete del pareggio siglata nella ripresa, un gol scandito dall'esultanza rabbiosa e dalla gestualità rituale che lo accompagna in quei momenti di euforia: dal più classico ‘sciacquatevi la bocca' alle iniziali di moglie e figli mimate con le mani. Sua anche la trasformazione di uno dei tiri dal dischetto che hanno avvicinato gli Azzurri all'impresa. Il difensore della Juventus e della Nazionale s'è preso la scena per l'ottima prestazione e per lo sfogo che lo ha contraddistinto subito dopo la parata decisiva compiuta da Gianluigi Donnarumma.

Alla gioia e alla soddisfazione per aver conquistato il trofeo contro tutti si è aggiunto anche il sapore dolcissimo della vendetta consumata a caldo per quanto accaduto. Ha urlato "it's coming Rome" davanti alle telecamere o ancora "ne devono mangiare ancora di pasta" e altre frasi di rivalsa – alcune anche molto colorite – per un successo ottenuto senza mai mollare, in un ambiente "ostile" e squilibrato perché – dice durante l'intervento a Notte Azzurra – "non è giusto giocare un evento del genere con una differenza di pubblico del genere" alludendo alla preponderanza dei sostenitori inglesi. Ma questo ha solo moltiplicato l'euforia oltre agli sforzi in mezzo al campo.

Gli inglesi pensavano di averla portata a casa, che la Coppa era cosa loro – le parole di Bonucci -. Hanno anche fischiato l'inno nazionale italiano. Questo, a me e al vecchietto là (Chiellini) non ha fatto altro che far crescere la cattiveria. Soddisfazione personale per me e Giorgio, che non sempre siamo stati elogiati quanto meritavamo.

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Un pensiero speciale va anche a due personaggi del calcio italiano che non ci sono più: Davide Astori, al quale la Nazionale – attraverso le parole del capitano, Chiellini – ha dedicato il trofeo; Paolo Rossi, il bomber dell'Italia che l'11 luglio del 1982 (data iconica in virtù anche del successo attuale) strappò la Coppa del Mondo ai tedeschi.

Tra tanti campioni, come fatto per Astori, voglio fare una dedica speciale a Paolo Rossi, un grande uomo – ha aggiunto Bonucci -. La coppa è per lui e per gli italiani che hanno sofferto.

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