La sparatoria a Auckland allarma i Mondiali femminili: il racconto della capitana della Norvegia

La sparatoria che ha provocato la morte di tre persone a Auckland non ha fermato l'avvio regolare dei Mondiali di calcio femminile che si stanno svolgendo in Nuova Zelanda, dove è presente anche l'Italia di Bertolini. Un tragico evento che ha coinvolto da vicino la nazionale norvegese che è chiamata al debutto contro i padroni di casa. Il fatto è accaduto vicino all'Hotel in cui alloggia la Norvegia che, fortunatamente non è stata coinvolta nell'accaduto dove sono morte due persone e ferite altre 6.
Mancavano solamente poche ore all'inizio della Coppa del Mondo di calcio femminile quando nel centro di Auckland un giovane ha aperto il fuoco in un cantiere, uccidendo due persone e ferendone 6. Il pronto intervento delle forze dell'ordine ha riportato la situazione sotto controllo e immediatamente è stata confermata la possibilità di procedere al regolare inizio del torneo iridato di calcio femminile: si è trattato di un gesto scellerato isolato, da parte di un uomo con problemi psichici, ucciso dalla polizia nel successivo confronto a fuoco. Nessun timore di attentati ai Mondiali, così come ha subito precisato il primo ministro neozelandese, Chris Hipkins che ha assicurato comunque un rafforzamento delle misure di sicurezza con più forze dell'ordine a presidiare la città. L'unico contrattempo, il Fan Festival – che si sarebbe dovuto tenere nel centro di Auckland – è stato rinviato per ripristinare la situazione.

Dunque, tanto spavento e nulla più per la Nazionale norvegese che è scesa regolarmente in campo per il proprio debutto ufficiale alla Coppa del Mondo, contro le neozelandesi che hanno poi vinto il match, 1-0 grazie alla rete decisiva di Wilkinson al 48′. All'Eden Park di Auckland, a soli 5 chilometri dal luogo della sparatoria, il match inaugurale non ha subito ulteriori contrattempi, permettendo l'avvio regolare del torneo, con le due squadre che hanno osservato un minuto di silenzio per le vittime: "Siamo stati subito messi in contatto con la FIFA, come è previsto in questi frangenti" ha spiegato il Primo Ministro, "Tutto sta procedendo come previsto, non c'è rischio né di sicurezza nazionale né di incolumità per le persone. Sarà aumentata la sicurezza semplicemente per la serenità del pubblico".

Tuttavia quanto accaduto non ha potuto che lasciare comunque il segno all'interno della nazionale norvegese, profondamente turbata: "Tutti ci siamo svegliati improvvisamente quando l'elicottero si è librato fuori dalla finestra dell'hotel ed è arrivato un gran numero di veicoli di emergenza a sirene spiegate", ha spiegato il capitano della Norvegia, Maren Mjelde. "All'inizio non sapevamo cosa stesse succedendo, ma alla fine ci sono stati aggiornamenti in TV e sui media locali. Ci siamo sentite al sicuro per tutto il tempo grazie all'intervento delle forze dell'ordine e ai sistemi di sicurezze della FIFA. Abbiamo ritrovato serenità e abbiamo preparato normalmente la partita".
Stessi comunicati arrivati dalla nazionale neozelandese e americana, che soggiornano nel centro di Auckland: "Tutte le nostre giocatrici e lo staff sono al sicuro" hanno fatto sapere dal quartier generale dei Kiwi. "Stiamo procedendo con il programma previsto" ha aggiunto la nazionale americana che poi ha rivolto il proprio pensiero alle vittime della sparatoria: "US Soccer estende le sue più sentite condoglianze alle famiglie delle vittime che sono state uccise nella sparatoria nel centro di Auckland oggi. Siamo rattristati dall'imperdonabile perdita di vite umane a causa della violenza armata e i nostri pensieri sono con la gente di Auckland/Tāmaki Makaurau e Aotearoa in Nuova Zelanda"