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La serata anonima di Cristiano Ronaldo in Porto-Juventus: un solo tiro in porta

Cristiano Ronaldo non si è confermato ai suoi livelli in Champions League e non ha lasciato traccia in Porto-Juventus. Male assistito dai compagni e quasi inoffensivo sulle iniziative personali, il campione portoghese ha avuto una sola occasione in 90 minuti e si è arrabbiato per il rigore non concesso nell’ultima azione dell’incontro.
A cura di Redazione Sport
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La fase ad eliminazione diretta della Champions League è da sempre il suo regno. Ma per una sera Cristiano Ronaldo ha tradito le aspettative, finendo tra i peggiori in campo in Porto-Juventus. Una prestazione anonima, non ai suoi livelli, impalpabile sul piano offensivo e impercettibile nei momenti decisivi della partita. Fino all'acuto sull'ultima azione, quando ha chiesto un calcio di rigore cercato con astuzia, che non ha convinto fino in fondo l'arbitro al punto da portarlo a fischiare.

I numeri della partita di Ronaldo raccontano in modo abbastanza efficace quanto sia stata lontana dai suoi standard: un solo tiro in porta, appena cinque palloni toccati in area di rigore, tanto movimento lontano dagli ultimi 16 metri con poche giocate efficaci. L'istantanea simbolo della serata di Cristiano Ronaldo all'Estadio Do Dragao è forse l'immagine di tutta la Juventus vista in Portogallo. È nell'azione che ha visto CR7 partire a testa bassa in un'azione personale e sbattere dopo pochi passi su Alex Sandro, con gesto di stizza a seguire.

Sono stati diversi i gesti di disappunto di Cristiano Ronaldo durante la partita, una scena già vista nei suoi tre anni di Juventus, nelle serate più complicate. Quelle in cui la squadra non gira, lui non si sente assistito e non riesce ad accendersi da solo per cambiare l'inerzia delle partite. Non ci è riuscito al Do Dragao nonostante fosse il suo contesto ideale: il Portogallo, la Champions League, una partita decisiva. Prestazione deludente che va ad inserirsi in un contesto già particolare per CR7, non particolarmente brillante in campionato, né continuo sul piano delle performance individuali. Ha tre settimane di tempo per ritrovare la forma migliore e presentarsi alla gara di ritorno nella sua versione di gala. Quella da Champions.

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