La Roma è “inarbitrabile”: la strategia della tensione di Mourinho raccontata nell’ambiente dell’AIA

Il Giudice Sportivo avrà mano pesante su Roma e Lazio per quanto accaduto durante l‘ultimo derby perso domenica scorsa dai giallorossi per 1-0: oltre a Ibanez cacciato per somma di ammonizioni che avrà una giornata di squalifica (e con lui Mancini che era diffidato), gli altri quattro espulsi (due per parte, Cristante e Marusic tra i calciatori, Nuno Santos e Ianni tra gli staff) saranno ugualmente appiedati per uno o due turni. Meno probabile invece che venga sanzionato oggi il caos accaduto successivamente all'esterno dello spogliatoio della Roma, con Mancini ad affrontare Romagnoli, il vice Foti a vedersela con Luis Alberto, e Lotito a sfiorare il contatto fisico con Mourinho. Una vicenda che invece potrebbe essere oggetto di indagine della Procura Federale, visto che non è sfuggita ai delegati presenti nel ventre dell'Olimpico.

Il nervosismo portato alle estreme conseguenze non è peraltro una novità per la Roma, che quest'anno tra campionato e coppe è arrivata a ben 16 espulsioni: di queste addirittura 11 (oltre a 7 ammonizioni) riguardano Mourinho e i membri del suo staff, a testimonianza di una panchina davvero effervescente, pronta a scattare alla minima scintilla. Il 60enne tecnico portoghese è stato cacciato tre volte saltando cinque partite, il suo vice Foti è andato fuori due volte (anche lui cinque gare saltate). E poi ancora cartellini rossi a pioggia per il preparatore atletico Rapetti, il match analyst Cerra, il preparatore dei portieri Nuno Santos. Quest'ultimo è molto più del suo ruolo, visto che è un amico fraterno dello Special One e lo ha aiutato a plasmare l'intero staff a sua immagine e somiglianza: vedasi – in assenza del portoghese squalificato – come è schizzato dalla panchina verso Pedro alla fine del primo tempo (qua sotto il video), innescando la reazione dei dirimpettai della Lazio e la prima mega rissa del derby.
Gli avversari parlano senza mezzi termini di "strategia della tensione" messa in atto ad arte da Mourinho – col supporto del suo staff coeso – per trarne vantaggio quando la vicenda sportiva che si sta svolgendo sul campo prende una cattiva piega. L'anno scorso Walter Sabatini, allora Ds della Salernitana, fu massacrato dai suoi vecchi tifosi giallorossi per aver fatto notare la cosa dopo il match tra le due squadre: "Con tutto il rispetto per la Roma e per il risultato, devo dire che assisto a delle cose ignobili dal punto di vista sportivo. Ora Mourinho dirà che non ho vinto, ma a me non frega un c… Ogni volta che si viene giocare a Roma succede qualcosa di inaccettabile. A ogni fallo laterale si alza tutta la panchina per pressare gli arbitri che hanno una personalità blanda".

Le altre squadre lo sanno e si attrezzano per dover affrontare anche situazioni che vanno oltre l'aspetto tecnico e tattico. Eloquenti le parole pronunciate da Maurizio Sarri dopo il derby vinto, nello spiegare come la Lazio aveva preparato la partita: "Abbiamo guardato molti video della Roma di situazioni di gioco ed extra-gioco". Un pensiero che il tecnico biancoceleste ha ulteriormente chiarito: "La Roma è un gruppo molto compatto, si alzano tutti per protestare. Ho detto ai miei che questo è il modo loro di stare in campo, noi dovevamo essere bravi a non entrarci dentro. A volte ci siamo riusciti, altre no, infatti siamo usciti con un'espulsione".
Ma un'elettricità a così alto voltaggio mette in difficoltà anche gli arbitri: un direttore di gara citato da Repubblica ha definito la Roma "inarbitrabile" parlando con i suoi dirigenti. E l'AIA non può essere contenta per un clima che non fa il bene di nessuna delle parti in causa. Per la Roma parla il bilancio delle ultime due partite, in cui Mourinho è stato costretto in tribuna perché squalificato: contro Sassuolo e Lazio sono arrivare due sconfitte e cinque espulsioni tra giocatori e staff.