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La più grande piattaforma di streaming illegali su calcio e sport è stata chiusa, DAZN: “Vittoria”

È stata chiusa Streameast, la più grande piattaforma di streaming illegale su calcio e sport. Due gli arresti con l’accusa di violazione del copyright. DAZN esulta: “È una grande vittoria”.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Il calcio e lo sport in generale esultano dopo la chiusura di Streameast, ovvero la più grande piattaforma di streaming illegale al mondo. Ad intervenire dopo un anno di indagini è stata un'importante organizzazione antipirateria degli Stati Uniti che ha provveduto a smantellare l'organizzazione. A riportare la notizia è ‘The Athletic' che sottolinea come Streameast avesse una rete di 80 domini non autorizzati generando 1,6 miliardi di visite complessive nell'ultimo anno, fornendo accesso gratuito a eventi sportivi globali, inclusi i principali campionati e competizioni calcistiche europee, come la Premier League e la Champions League, nonché NFL, NBA e MLB. L'operazione per chiudere definitivamente Streameast è avvenuta domenica 24 agosto con la collaborazione delle forze dell'ordine egiziane.

Il traffico verso il sito ha raggiunto una media di 136 milioni di visite mensili, con domini provenienti principalmente da Stati Uniti, Canada, Regno Unito, Filippine e Germania. A finire in arresto a El-Sheikh Zaid, in Egitto, sono stati due uomini con l'accusa di violazione del copyright. Esulta anche DAZN che attraverso le parole di Ed McCarthy, COO di DAZN Group ha detto: "Smantellare Streameast è una grande vittoria per tutti coloro che investono e fanno affidamento sull'ecosistema dello sport in diretta – spiega -. Questa operazione criminale stava sottraendo valore allo sport a ogni livello e mettendo a rischio i tifosi di tutto il mondo".

L’esultanza di DAZN che accoglie come una grande vittoria questa operazione.
L’esultanza di DAZN che accoglie come una grande vittoria questa operazione.

Cosa è emerso dalle indagini dopo la chiusura di Streameast

Un intervento provvidenziale coordinato anche dal supporto di ACE, ovvero una coalizione di 50 organizzazioni di media e intrattenimento, tra cui Amazon, Apple TV+, Netflix e Paramount, il quale collabora con Europol, Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, l'Ufficio del Rappresentante Commerciale degli Stati Uniti e il Centro Nazionale di Coordinamento dei Diritti di Proprietà Intellettuale. Durante il raid, sono stati anche sequestrati computer portatili e smartphone sospettati di gestire i siti.

Inoltre è stato anche confiscato denaro in contanti ma anche carte di credito. Nel corso delle indagini sono state anche scoperte società fittizie negli Emirati Arabi usate per introiti pubblicitari che hanno generato ricavi da 4,9 milioni di sterline (6,2 milioni di dollari) dal 2010, oltre ad altri 150.000 sterline (200.000 dollari) in criptovaluta. Oltre al calcio, Streameast permetteva ai propri utenti di accedere ad eventi di boxe e MMA in pay-per-view, ma anche Formula 1 e tutti i principali sport statunitensi.

Anche in Italia di recente sono stati implementati strumenti moderni per il contrasto alla pirateria. Basti pensare a Piracy Shield, ovvero il sistema che consente il blocco rapido (entro 30 minuti) di siti sospetti da parte di AGCOM. Recenti operazioni hanno già disattivato reti pirata importanti, inclusa quella con 22 milioni di utenti attivi, responsabile di quasi 3 miliardi di euro di fatturato pirata annuo.

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