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Inzaghi si lamenta dell’arbitro: “All’andata ho lanciato la casacca e io sono stato espulso”

Nel post gara il tecnico dell’Inter si è tolto anche altri sassolini: “Dopo 2-3 pareggi si sono dimenticati 6-7 mesi di buon calcio, ma io sono sempre stato tranquillo…”
A cura di Alessio Pediglieri
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La vittoria dell'Inter per Simone Inzaghi è un motivo d'orgoglio e di rivincita, con un post gara in cui i tre punti vanno al di là della semplice impresa di sbancare l'Allianz Stadium contro una delle migliori Juventus della stagione. Così, il commento alla gara va ben oltre i 90 minuti del campo con il tecnico nerazzurro che si toglie più di un semplice sassolino che gli dava fastidio da un paio di mesi a questa parte e che si portava dietro dalla partita dell'andata.

Un Inzaghi afono ma che non si limita a dosare le risposte. Un fiume in piena, come la Juventus vista questa sera contro l'Inter che però è riuscita ad arginarla nel migliore dei modi: "Ricordo che non vincevamo qui da ben 11 anni", ha sottolineato con orgoglio l'allenatore nerazzurro a DAZN, per poi proseguire sulla partita: "Abbiamo concesso poco ai loro attaccanti, tenuto bene perché ricordo solo un paio di azioni davvero pericolose, la traversa ma c'era fallo su Handanovic e il palo di Zakaria".

Punti di vista che però lasciano spazio ad altri pensieri che vanno ben oltre la semplice vittoria, pesantissima perché è ripartita la rincorsa a Napoli e Milan: "Adesso dobbiamo rincorrere anche se ci sarà qualcuno che tornerà a dire che siamo noi i favoriti. Stasera era una tappa fondamentale ma è ancora lunghissima, siamo ad inseguire chi è avanti".

Innanzitutto il pensiero alle critiche ricevute fino a questa sera, nei confronti di una squadra che si è comportata più che e bene oltre le aspettative: "Io ho un contratto di 2 anni che la società mi ha chiesto di prolungare ma ho chiesto di aspettare la fine perché bisogna prima avere i risultati e bisogna andare avanti. Ho grande fiducia di società, curva e giocatori, sono contentissimo di ciò che è stato fatto e per sei-sette mesi abbiamo fatto divertire e anche se sono bastati due-tre pareggi… sappiamo chi siamo".

Poi, la questione ingaggio, il rapporto con la società e a chi diceva che sotto pressione avrebbe ceduto: "Penso che la pressione c'era ma la considero ancora poca, perché siamo più avanti di quanto pensassi con risultati, trofei e costruzione. Abbiamo avuto fuori giocatori importanti ma sono tranquillo. Io ho un contratto di 2 anni che la società mi ha chiesto di prolungare ma ho chiesto di aspettare la fine perché bisogna prima avere i risultati e bisogna andare avanti".

Infine, un'ultima stoccata anche a quanto accaduto in panchina durante la partita e che ha visto come protagonista il suo alter ego in bianconero, Max Allegri. Che, al contrario di quanto accadde a San Siro, non è stato sanzionato da nessuno: "Il calcio di rigore? C'era, era già gol sulla ribattuta e non doveva andare ripetuto nulla. Io all'andata ho lanciato la casacca e sono stato espulso… però ho visto la partita, ascoltato tutti e non ho detto nulla…."

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