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Inter, Beppe Marotta sbotta in diretta: “Più rispetto, ora saremo noi a fare i rigidi”

Polemica accesa nelle parole di Marotta nei confronti della Federcalcio non solo italiana: “Saremo rigidi da ora in poi nel gestire le varie convocazioni delle Nazionali perché serve rispetto verso i club e buon senso da parte di tutti”. L’af nerazzurro rincara la dose: “Infortuni, Covid, impegni ravvicinati, Nazionali: non si può più preparare una partita con calma”
A cura di Alessio Pediglieri
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Beppe Marotta poco prima del fischio di inizio partita tra Inter e Parma per la sesta di campionato, ha tuonato tutto il proprio malcontento nei confronti degli impegni delle nazionali e di un trattamento da parte delle Federazioni nei confronti dei club che danno disponibilità dei propri giocatori, che non è considerato né congruo né di rispetto. Una lamentela che l'amministratore delegato nerazzurro ha voluto manifestare apertamente con grande ridondanza mediatica e che ha già aperto il dibattito – in realtà mai chiuso – del rapporto ogni volta delicato tra società di calcio e federazioni nazionali.

Beppe Marotta non è stato tenero e lo ha detto a chiare lettere: "Pretendo un rispetto maggiore per i club che pagano i giocatori e delle cui prestazioni si fanno carico nel bene e nel male. un giocatore per rispondere alle convocazioni delle Nazionali deve essere in una condizione psico-fisica idonea per farlo. Quando si manda un giocatore, se è già affaticato è evidente che rimanga a casa per il bene di tutti". Dunque, dito puntato verso l'obbligo da parte dei club per dare disponibilità dei giocatori senza potersi opporre.

Ma perché Marotta si è lamentato? L'Inter come tantissime altre società di alto livello ha diversi giocatori che militano nelle varie nazionali, con un carico aggiunto di difficoltà nel gestire le diverse situazioni soprattutto per quanto riguarda eventuali convocazioni oltre oceano, come capita per i sudamericani. E proprio questo è il nodo del discorso di Marotta, con l'Inter che ha dovuto fare a meno di Alexis Sanchez da tempo non in perfette condizioni ma che ha dovuto presentarsi al ritiro del Cile e sabato sera non scendere in campo contro il Parma per un problema muscolare.

Non solo. C'è anche il ‘caso' Skriniar, diverso in tutto ma pur sempre una situazione che l'Inter ha dovuto ‘subire': il giocatore è stato trovato positivo in Nazionale ed è dovuto restare in Slovacchia per diversi giorni prima di rientrare ad Appiano e mettersi a disposizione dello staff medico nerazzurro. Altro contrattempo che potrebbe aver allungato un periodo di quarantena quanto meno anomalo rispetto ai tempi canonici: 25 giorni di positività contro i classici 14.

"Non è un alibi" sottolinea Marotta anticipando anche facili critiche di chi può lamentarsi solamente perchè si ritrova in ritardo in classifica: "Ci sono tante partite ravvicinate per una stagione ancora più anomala della precedente. Un club deve contare anche gli infortuni e le assenze per Covid e così il quadro è ancora più desolante senza che si possa studiare una formazione anticipata. Dobbiamo cercare di anticipare queste situazioni, cercando di limitare le partite della nazionale"

Fra due settimane ci sarà un nuovo stop per dare spazio alle Nazionali, cosa accadrà? La conseguenza naturale di ciò che capiterà alla prossima pausa per le Nazionali sembra chiara e precisa e lo stesso Marotta non la nasconde: "Agiremo e gestiremo la situazione con rigidità. Le situazioni che ci ritroviamo a gestire sono molteplici e serve il buon senso di tutti"

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