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Inter Champions League 2019-2020

Inter, difesa compatta e inserimenti veloci: così si mette in difficoltà il Barcellona

Dopo il pareggio contro lo Slavia Praga, l’Inter si prepara alla prova più difficile contro il Barcellona. Sarà fondamentale togliere ai catalani possibilità di dialogo tra gli attaccanti sulla trequarti. I blaugrana non pressano alti e possono esporsi alle spalle del centrocampo in caso di rilanci veloci verso la punte.
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Togliere gradi di libertà alla manovra del Barcellona fra le linee. Bloccarli sulla trequarti con due linee compatte e rilanciare velocemente alle spalle del centrocampo. L'Inter di Conte ha le caratteristiche per applicare quello che, finora, ha funzionato di più in stagione contro i blaugrana di Valverde. Brozovic e le mezzali avranno un peso probabilmente decisivo nell'andamento della partita. Certo, passare dalla teoria alla pratica al Camp Nou sarà tutto fuorché scontato.

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Conte contro Valverde: duello di filosofie

Il 3-5-2 di Conte prevede attacchi sviluppati prevalentemente sulle fasce e una media di 519 passaggi corti a partita (dati Whoscored). Il Barcellona di Valverde ne effettua oltre cento in più e si affida per questo a due principali fonti di gioco, Lenglet e Pique, leader di passaggi nella Liga. Il tecnico è passato all'inizio della sua esperienza dal 4-4-2 a un 4-3-3 difensivo costato ai blaugrana due dolorose eliminazioni in Champions contro Roma e Liverpool.

Due sfide in cui il Barcellona ha costruito un largo vantaggio in casa ma si è sciolto al ritorno in trasferta. In questa stagione il tecnico è ripartito con lo stesso modulo e una versione riveduta del gioco di passaggi. Gioca un calcio diretto, con i terzini che salgono e una più costante ricerca della verticalizzazione negli spazi che lascia a volte la difesa scoperta. Un aspetto che l'Inter, svelta a ripartire in contropiede negli half-spaces, i corridoi tra il terzino e il centrale, può sfruttare per ribaltare l'azione.

La ‘Messi-dipendenza' del Barcellona

Valverde ha i suoi “intoccabili”: Marc-Andre ter Stegen, Gerard Pique, Jordi Alba (che però si è infortunato a Dortmund), De Jong che ha preso il posto di un altro dei suoi talismani, Ivan Rakitic, Luis Suarez. Naturalmente, c'è anche Leo Messi che però è l'intoccabile per eccellenza, per tutti gli allenatori. Nonostante l'arrivo di Antoine Griezmann e del teenager da record Ansumane Fati, il Barcellona ha dato a volte l'impressione di contare troppo su Messi per lo sviluppo di una brillante azione offensiva.

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Compattezza orizzontale e verticale

All'esordio in Champions contro lo Slavia Praga, Conte ha chiesto a Candreva di arretrare sulla linea dei difensori in fase di non possesso. L'Inter ha di fatto difeso con un 4-4-2 e portando molti uomini nella zona della palla a costo di esporsi dietro sul lato debole. Contro i blaugrana, però, questo potrebbe costare di più come si è visto nella Liga contro il Villarreal, sconfitto 2-1 ma dominato nel primo tempo con una linea a cinque nell'ultimo terzo troppo bassa e passiva. La linea difensiva a quattro ha funzionato bene per il Granada, che ha vinto 2-0, e il Borussia Dortmund che ha bloccato i blaugrana nella prima giornata di Champions.

Il Granada, che ha costretto il Barcellona a soli tre tiri in porta in 90 minuti, ha ricercato compattezza verticale con difensori e centrocampisti non sulla linea per coprire più campo e controllare De Jong. Il Borussia Dortmund, oltre a tenere le linee vicine, ha stretto anche gli uomini così da togliere ai blaugrana la possibilità di far filtrare il pallone negli spazi di mezzo. Una strategia che funziona meglio rispetto all'addensare uomini contro il portatore di palla.

Le linee strette del Granada che arretra una delle due punte e uno dei mediani per coprire ancora più campo e ridurre le possibilità di scambi nello stretto del Barcellona, sconfitto 2-0
Le linee strette del Granada che arretra una delle due punte e uno dei mediani per coprire ancora più campo e ridurre le possibilità di scambi nello stretto del Barcellona, sconfitto 2-0

Difendere su Griezmann e Suarez

Il Barcellona costruisce da dietro e non è raro vedere i centrali cercare come prima soluzione il pallone lungo sulla corsa di uno dei due terzini. Evidente l'importanza che la seconda punta e gli esterni di centrocampo dell'Inter avranno nel portare la prima linea di pressing. Dietro poi Griezmann e Suarez tenteranno di portare i centrali dell'Inter fuori posizione. I “Piccolo Diavolo” a Dortmund si è costantemente allargato nella zona di Jordi Alba, ma questi movimenti l'hanno portato a isolarsi a Getafe. Qui però si sono visti gli effetti positivi della particolare interpretazione del ruolo di Suarez, che arretra per ricevere dal playmaker e si porta dietro un marcatore: così mantiene almeno due opzioni libere, facilita l'inserimento degli esterni e la possibilità del tiro dalla distanza una volta superata l'opposizione del difensore.

In altre situazioni, Suarez rimane a galleggiare intorno ai centrali per andare nello spazio sui lanci lunghi, anche di ter-Stegen, primo portiere a fornire un assist per un gol nella Liga negli anni Duemila.

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Inter, prezioso il dialogo tra gli attaccanti

Come ha dimostrato la sfida di Dortmund, la combinazione tra il pressing delle mezzali e i movimenti degli attaccanti può rappresentare un fattore cruciale per aggredire la difesa del Barcellona. La squadra di Valverde non porta un pressing stretto con i centrocampisti, così Barella e Sensi (favoriti come titolari anche al Camp Nou) possono riuscire nelle transizioni ad allontanare gli avversari da Busquets, il cuore del centrocampo blaugrana chiamato costantemente a scendere tra i due centrali in fase di avvio dell'azione.

A Dortmund, Valverde ha scelto come mezzali titolari Artur, che Xavi considera il suo erede per multi-dimensionalità e visione di gioco, e De Jong, messo in difficoltà più dalla costante chiusura delle linee di passaggio che dal pressing diretto.

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Spezzare la compattezza del centrocampo blaugrana diventa un fattore rilevante nella ricerca di un vantaggio competitivo per una squadra come l'Inter che può ribaltare velocemente l'azione da dietro. Peccato per l'assenza di Lukaku: il belga, che si muove significativamente sulla trequarti, orientato verso lo spazio di mezzo di centro-sinistra, può portare Busquets fuori posizione e creare ulteriori opportunità di dialogo con Lautaro o Sanchez. L'ex United con i suoi movimenti incontro alla palla e le progressioni verso l'esterno, avrebbe favorito gli inserimenti in area della seconda punta. Movimenti che potrebbero spettare a Sanchez cui non è escluso Conte chieda di giocare un po' come Politano contro la Lazio cercando di costruire superiorità numerica sul centro-destra.

 

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Obiettivo: occupare i corridoi

La mappa dei passaggi dell'Inter nelle ultime partite evidenzia uno schema ricorrente: coinvolgimento costante di Skriniar e de Vrij nell'avvio dell'azione, gioco che si sviluppa verso una delle due fasce, via predominante. Contro il Milan la manovra si è concentrata a sinistra, verso Asamoah in combinazione con Sensi, contro la Lazio la difesa ha cercato di far uscire maggiormente il pallone verso D'Ambrosio esaltando il triangolo con Barella e Politano schierato seconda punta proprio in appoggio sulla corsia di destra. L'Inter mantiene comunque posizioni medie piuttosto strette, lasciando comunque aperta l'opzione del cambio di gioco sul lato debole.

In questo modo l'Inter potrà anche tentare di usare i movimenti di Sensi e Barella in traccia interna per accompagnare la spinta degli esterni nelle transizioni. Riuscire a portare più uomini alle spalle del centrocampo su una delle due fasce può finire per isolare il terzino blaugrana in quella zona di campo, se non arriva copertura preventiva dell'ala o della mezzala. E avrebbe anche l'effetto ulteriore di rendere più difficili le sovrapposizioni e gli scambi stretti per superare la prima linea di pressing.

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