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Insulti razzisti a Simy del Crotone: “Godo se tuo figlio muore”

Simy del Crotone ha condiviso sui social network gli insulti razzisti ricevuti in una stories su Instagram. Un episodio gravissimo, avvenuto nella giornata di campionato dedicata alla lotta contro ogni forma di discriminazione.
A cura di Vito Lamorte
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Insulti razzisti e altre parole irripetibili nei confronti dell'attaccante del Crotone Simy dopo la sconfitta della squadra di Serse Cosmi per 3-2 in rimonta contro il Bologna. Il centravanti nigeriano della squadra calabrese ha pubblicato nelle stories di Instagram un messaggio ricevuto da un presunto tifoso che gli augura le peggiori cose a livello personale e, addirittura, la morte del figlio. Un gesto incomprensibile, che non ha bisogno di commenti, che fa capire come ormai non ci siano più limiti nel rapporto tra le persone sulle piattaforme digitali.

"In Nigeria si deve propagare la peste bubbonica" e "godo che tuo figlio muore per cancro al pancreas", a corredo di un non meno pesante "zingaro di m***a". Parole ignobili che si commentano da sole e figlie di un modo terrificante di esprimere il dissenso. Il 28enne calciatore  ha riportato, insieme al profilo dell'aggressore, in una ‘storia' Instagram e replicando così: "Facciamolo diventare famoso, perché se lo merita".

Qualche settimana fa era toccata al suo compagno di squadra Adam Ounas confrontarsi con un episodio di razzismo simile dopo la gara contro il Torino: dopo aver festeggiato il successo contro i granata sui social, l'ex calciatore del Napoli e del Cagliari ha trovato alcuni messaggi razzisti nella posta di Instagram e anche lui come Simy denunciò le offese postando quei messaggi e scrivendo: “Ma è possibile tutto questo?”.

Occorre ricordare che questo turno della Serie A, il 28°, è stato dedicato alla lotta contro ogni forma di discriminazione: tutte le gare in programma il 19, 20 e 21 marzo promuovono "Keep Racism Out", la prima campagna della Lega Serie A ogni discriminazione. Iniziativa messa in piedi con l'ente che gestisce il massimo campionato italiano e l’UNAR, Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

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