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Inghilterra, salgono i contagi da Coronavirus: il governo chiude gli stadi per tutto l’inverno

Complice l’aumento dei casi e l’innalzamento del livello d’allerta, il governo inglese ha deciso di tornare sui suoi passi e di rinviare a data da destinarsi l’ingresso del pubblico negli stadi e nei palazzetti, inizialmente fissato per il prossimo primo ottobre. “La diffusione del virus sta compromettendo la nostra capacità di riaprire gli stadi per i grandi eventi sportivi”, ha ammesso il primo ministro Boris Johnson.
A cura di Alberto Pucci
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La pandemia continua a spaventare e a tenere in scacco lo sport inglese. Se in Italia il governo ha permesso la parziale riapertura degli stadi e dei palazzetti, in Inghilterra c'è stato un recente boom di contagi che ha così costretto le istituzioni a fare un repentino dietro front. Durante un incontro che si è svolto nelle scorse ore a Londra, il ministro della Cultura, con delega allo Sport, Oliver Dowden, ha infatti confermato che l'ok per la presenza di una minima parte di tifosi (inizialmente prevista a partire dal primo ottobre), è stata invece rimandata a data da destinarsi.

Una notizia che oltre a mettere in crisi la Premier League, colpisce anche gli altri sport inglesi (dal rugby fino al cricket, passando dai motori e dalle corse d'ippica) che ora dovranno attendere almeno fino a marzo per poter accogliere nuovamente gli appassionati all'interno degli impianti al chiuso e all'aperto. "L'annuncio che i tifosi non saranno ammessi negli stadi per per i prossimi sei mesi, taglia le entrate cruciali per i club che hanno già subito perdite finanziarie significative dalla sospensione della stagione e dalle partite giocate a porte chiuse", ha dichiarato alla BBC Darren Childs: l'amministratore delegato del massimo campionato inglese di Rugby.

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L'allarme lanciato da Boris Johnson

Di fronte alla crescita della curva del contagio, oggi ritenuta dal governo britannico ‘alta e in aumento esponenziale', e all'inevitabile innalzamento del livello d'allerta (passato a 4), nei giorni scorsi è stato lo stesso Boris Johnson a decidere per una nuova serie di restrizioni per il paese e per il mondo dello sport, spiegando perché i tifosi non sarebbero tornati negli stadi a partire dal prossimo primo ottobre: "La diffusione del virus sta compromettendo la nostra capacità di riaprire gli stadi per i grandi eventi sportivi – ha detto il primo ministro – Il Coronavirus, man mano che arriverà l'inverno, si diffonderà più velocemente. Questo è il momento in cui dobbiamo agire".

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