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In Inghilterra il vaccino anti Covid diventa obbligatorio per calciatori e tifosi

La Football Association ha recepito il piano del governo inglese e imposto l’obbligo vaccinale entro il 1° ottobre a società e tifosi. Senza la somministrazione della doppia dose di siero calciatori e tesserati non potranno scendere in campo, i tifosi non potranno accedere agli stadi. Cosa accadrà in caso di obiezione di coscienza o particolari richieste di esenzione da parte di no-vax? Ecco perché si rischia il caos.
A cura di Maurizio De Santis
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Vaccino anti Covid obbligatorio per i calciatori, gli staff e i tesserati delle società che militano nella Premier League. C'è tempo fino al 1° ottobre per completare la somministrazione della doppia dose, oltre non saranno ammesse deroghe. Cosa significa? Che senza certificato (il green pass) i giocatori non potranno scendere in campo. La decisione è stata presa dalla Football Association che ha recepito il piano del governo e comprende anche i tifosi: entro quella data verrà fatta una scrematura tra chi potrà avere accesso allo stadio e chi, invece, le partite della squadra del cuore potrà guardarle solo da casa. Senza documento sarà impossibile accedere agli impianti.

Obbligo vaccinale in Premier, perché si rischia il caos

Una scelta precisa che rischia di creare il caos per due ragioni. La prima è di tipo tecnico, considerato che il campionato inglese inizierà a metà agosto e per adesso solo due squadre sono in regola con le nuove disposizioni di legge. È sì prevista una deroga ma solo per coloro che al 1° ottobre avranno fatto almeno la prima dose di siero (con la seconda che dovrà essere inoculata entro i termini indicati dalla campagna di immunizzazione). La seconda motivazione può aprire un fronte polemico qualora, di fronte a casi di obiezione di coscienza o particolari richieste di esenzione, le differenti società si trovano a gestire la reticenza degli atleti no-vax.

Il precedente del Montreal sui rapporti tra club e tesserati

Cosa accadrà in Premier League e come potranno comportarsi i club che incasseranno il no dei singoli tesserati? Quali provvedimenti saranno presi per sanzionare o agire in alternativa a un rifiuto? La materia non è ancora chiara al riguardo e il pericolo che i rapporti tra squadre e tesserati possano deflagrare è palpabile. Una caso del genere si è già verificato: in Canada l'attaccante del Montreal, Eric Hurtado, ha rifiutato di vaccinarsi. Una scelta in contrasto con la normativa vigente nella provincia del Quebec: l'impossibilità di schierare in campo un trasgressore e la certezza di non poterlo utilizzare in campionato (né negli incontri casalinghi, né nelle trasferte negli Stati Uniti) ha costretto la società a mettere il calciatore sul mercato.

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