Il sorteggio più importante della storia dell’Italia: saltare ancora i Mondiali sarebbe un disastro
Quello che non doveva succedere, purtroppo è successo. Abbiamo avuto almeno tre occasioni per poter evitare gli spareggi in vista dei Mondiali di calcio di Qatar 2022, ma non le abbiamo sfruttate. Jorginho ha sbagliato due rigori contro il portiere svizzero Sommer, sia all’andata a Basilea che nella partita di ritorno a Roma. E poi abbiamo ciccato anche le partite contro Bulgaria e Irlanda del Nord, meritando il secondo posto nel nostro girone che ci condanna alle forche caudine quanto mai terribili degli spareggi. Il calcio è così. A luglio siamo diventati campioni d’Europa, oggi siamo davanti alla tv nella speranza di non prendere avversari troppo ostici. E purtroppo gli avversari ostici ci sono.
Un po’ di riepilogo fa bene. L’Europa deve portare 13 squadre in Qatar. Dieci sono già qualificate, ne restano altre tre che devono uscire da un lotto di 12 partecipanti agli spareggi. Di queste 12, dieci sono le squadre arrivate seconde nel loro girone di qualificazione, come l’Italia, e altre 2 sono qualificate perché sono le migliori dell’ultima Nations League anche se non sono arrivate seconde nel girone di qualificazione mondiale (Austria e Repubblica Ceca).
Le dodici squadre si dividono in teste e non teste di serie che si affronteranno in semifinale da giocare in casa delle teste di serie. Le sei teste di serie sono Italia, Portogallo, Scozia, Russia, Svezia e Galles. Le sei non teste di serie sono Turchia, Polonia, Macedonia del Nord, Ucraina, Austria e Repubblica Ceca. In semifinale quindi affronteremo in partita secca casalinga una di queste sei squadre e ognuna di essa ha i suoi motivi per essere temuta.
La Turchia la conosciamo molto bene, avendola affrontata agli Europei. È una squadra senza mezze misure, capace di dare quattro gol nella prima partita di qualificazione all’Olanda, per poi pareggiare 3-3 contro la Lettonia. I punti di forza sono stranoti, a centrocampo dirige le operazioni Hakan Calhanoglu, in attacco tutto è sulle spalle di Burak Yilmaz, in difesa grande aggressività con la coppia di centrali Demiral–Söyüncü. Potrebbe essere molto più ostica della sfida europea in cui l’abbiamo battuta per 3-0.
Anche la Polonia è una squadra molto nota, avendola affrontata nelle ultime due edizioni di Nations League. In queste partite abbiamo compreso cosa serve per fermare la Polonia, fermare Robert Lewandowski. Non è un compito che puoi dare per scontato ma con Chiellini–Bonucci al meglio è un obiettivo possibile. La Macedonia del Nord è la grande sorpresa di queste qualificazioni. Ha vinto in Germania e soprattutto ha retto la rincorsa al secondo posto della Romania, vincendo per 3-1 contro l’Islanda nell’ultimo turno. È una squadra senza più il suo calciatore simbolo, Goran Pandev, che ha detto addio alla Nazionale dopo gli Europei, ma con dei calciatori che ci conoscono, come Ristovski, Trajkovski ed Elmas e che hanno saputo incartare tutte le squadre contro cui hanno giocato. Contro di loro non deve salire la febbre del tempo che scorre, altrimenti si va in confusione e può succedere di tutto.
L’Ucraina dopo buoni Europei, conclusi ai quarti di finale per mano dell’Inghilterra vincitrice per 4-0, è passata da Shevchenko a Oleksandr Petrakov, con dei miglioramenti evidenti. La Francia nel girone di qualificazione era ingiocabile per il passaggio diretto del turno, ma l’aver pareggiato per 1-1 allo Stade de France e all’Olimpiyskiy di Kiev dice di una squadra che non ha paura dei grossi calibri. Non ha una manovra d’attacco scintillante, molto dipendente dallo stato di forma di Zinchenko e dalla luna di Andriy Yarmolenko, ma se le stelle si allineano è difficile per tutti.
L’Austria è quella fra le possibili avversarie che abbiamo affrontato più di recente, agli ottavi dei passati Europei. È una squadra molto diversa dalle altre perché è in pratica Alaba più altri dieci. Questo dovrebbe essere un minus, ma Alaba è un campione anche fin troppo sottovalutato per la sua forza e la sua capacità di essere ovunque e gli altri dieci fanno parecchia legna per aiutarlo a vincere. Ricordiamo con l’angoscia della tragedia sfiorata, che in quegli ottavi appena ricordati se non ci fosse stato il VAR saremmo serenamente usciti.
Infine la Repubblica Ceca, squadra fisicamente tosta come nessun’altra del lotto. Basta ricordare gli uomini di centrocampo sono Tomas Soucek, Antonin Barak e Jakub Jankto per capire la battaglia quasi corpo a corpo che bisognerà affrontare per superarli.
Il lotto delle possibili avversarie in semifinali è questo, molto vario e da prendere in grande considerazione. Ma il sorteggio non finirà qui. Insieme alla semifinalista, sapremo già contro quale vincitrice di un’altra semifinale ci giocheremo poi tutto nella finale di questo mini-girone da quattro squadre. E qui entrano in campo anche le teste di serie, a loro volta fin troppo diverse per non chiudere gli occhi e sperare nella buona sorte.
Una cosa infatti è prendere la parte di tabellone con Portogallo e Svezia, altra quella con Scozia, Russia e Galles. Affrontare il Portogallo significherebbe giocarsi i Mondiali contro una delle migliori squadre al mondo. Se prendiamo la Svezia, ci sarà subito la rivincita del match che ci ha estromesso dal Mondiale di Russia 2018. La Scozia è una vecchia conoscenza che spesso abbiamo affrontato proprio nel cammino verso i Mondiali, così come il Galles che oltretutto abbiamo affrontato nell’ultima partita del girone di qualificazione agli Europei. Resta poi ancora la Russia, l’unica squadra contro cui abbiamo vinto in uno spareggio mondiale per andare a Francia 1998.
Saranno tutte sfide storiche e al cardiopalma, anche se il cuore inizierà a battere già oggi per sorteggi di un’importanza davvero colossale per il nostro calcio. Vero infatti che abbiamo vinto gli Europei a giugno, ma saltare di nuovo i Mondiali sarebbe un colpo davvero duro per tutto il movimento calcistico italiano. Tutto sarebbe messo in discussione e non ce lo possiamo permettere.