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Il riscatto di Insigne: dopo le lacrime di Napoli-Verona il pianto per la vittoria degli Europei

Sono passati cinquanta giorni esatti dall’ultima giornata di campionato alla finale degli Europei vinta dall’Italia contro l’Inghilterra. Quel 23 maggio, il Napoli aveva pareggiato con il Verona e aveva detto addio alla possibilità di tornare in Champions League. Il suo capitano Lorenzo Insigne si era lasciato andare a un pianto disperato per non aver raggiunto l’obiettivo. Anche ieri, in videochiamata con sua moglie Jenny, non è riuscito a trattenere le lacrime che, però, a differenza di cinquanta giorni fa, raccontano la gioia per una grande vittoria.
A cura di Valerio Albertini
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23 maggio. Al termine di una stagione difficile culminata con una grande rincorsa nel girone di ritorno, il Napoli non riesce ad andare oltre il pareggio con il Verona ed è costretto a dire addio alla possibilità di giocare la prossima Champions League. Tra i volti stravolti dei calciatori partenopei, ce n'è uno che non riesce a trattenere le lacrime e si lascia andare a un pianto disperato. Si tratta di Lorenzo Insigne, capitano della squadra che era di Rino Gattuso, i cui 19 gol in campionato (record per lui) non sono bastati ad assicurare un posto nell'Europa che conta al suo Napoli. Lo Scugnizzo è davvero stravolto, sente il peso del mancato raggiungimento dell'obiettivo da parte della squadra che ama, al termine di un'annata caratterizzata dalla morte di quello per la città resterà probabilmente l'uomo più importante: Diego Armando Maradona. A tutto questo va aggiunta la tensione con il presidente Aurelio De Laurentiis per un rinnovo di contratto che continua a non arrivare, con le parti che non riescono a trovare un accordo, rischiando di separarsi nel 2022.

Il modo in cui Lorenzo Insigne è arrivato all'Europeo, dunque, non è stato dei migliori. Lo Scugnizzo si presenta alla rassegna continentale con il peso della maglia azzurra numero 10 e delle aspettative da parte dei tifosi italiani, che vedono in lui la stella più importante della squadra di Roberto Mancini. Il c.t. lo ha messo al centro del suo gioco e tutti si aspettano davvero molto da lui.

Gli Europei di Insigne

Alla partita inaugurale contro la Turchia, Insigne è ovviamente titolare. Sulla fascia sinistra forma un asse splendido con un incontenibile Leonardo Spinazzola, l'Italia gioca bene e, quando mancano undici minuti alla fine del match, corona la sua prestazione con un gran gol: Mimmo Berardi recupera palla sulla trequarti offensiva, offre a Nicolò Barella che serve Ciro Immobile, il quale vede arrivare il numero 10 sulla sinistra. Insigne prende la mira e insacca con il più classico dei suoi tiri a giro. Non sarà l'ultimo. Poco dopo, Mancini lo sostituisce: sarà una costante per tutte le partite della competizione. Contro la Svizzera si rinnova la premiata ditta con Spinazzola, ma stavolta lo Scugnizzo resta un po' più in ombra. Nella terza partita del girone, quella col Galles, il c.t. fa turnover e Insigne non gioca, per riposare in vista dell'ottavo di finale contro l'Austria.

A Wembley torna protagonista andando vicino al gol con un grande calcio di punizione e iniziando l'azione che porta alla rete di Matteo Pessina, ma la partita in cui brilla di più è indubbiamente il quarto di finale con il Belgio. Al 43′ del primo tempo tira fuori una perla delle sue partendo in dribbling da centrocampo e arrivando al limite dell'area, dove fa esplodere ancora una volta uno splendido tiro a giro, suo marchio di fabbrica, che finisce alle spalle di Thibaut Courtois. In semifinale con la Spagna, quando manca mezz'ora al 90′, Mancini lo sposta falso nueve per adeguarsi alle Furie Rosse di Luis Enrique e lo Scugnizzo si adatta bene, ma lascia il campo stremato a pochi minuti dalla fine. In finale con l'Inghilterra l'esperimento si ripete dopo l'uscita di Immobile ma, ancora una volta, Lorenzo viene sostituito, stavolta al termine dei 90 minuti regolamentari, a causa di un piccolo problema fisico. Il resto è storia: Gigio Donnarumma, suo conterraneo, para il rigore decisivo di Bukayo Saka e l'Italia diventa campione d'Europa per la seconda volta nella sua storia.

Le lacrime di gioia a fine partita

A fine partita, Insigne posa con la coppa appena vinta e scrive un bel messaggio su Instagram:

È voluta, sognata, desiderata fin quando da ragazzino mi addormentavo negli spogliatoi prima di allenarmi… anni di sacrifici per arrivare fin qui ma ne è valsa la pena… La dedico a mia moglie, ai miei figli e all’intera mia famiglia che non mi ha mai lasciato solo…

Già in questa foto, il numero 10 azzurro mostra gli occhi lucidi di chi non è riuscito a trattenere le lacrime. Sua moglie Jenny, invece, posta lo screenshot di una loro videochiamata, nella quale si vede lo Scugnizzo piangere a dirotto. Ancora una volta, come dopo quel Napoli-Verona di cinquanta giorni prima. Stavolta, però, sono lacrime di gioia, di chi è riuscito a superare una grande delusione, trasformandola in benzina per arrivare a un fantastico successo.

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