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Il primo mercato del ricchissimo Newcastle arabo: 102 milioni in un mese e tanti “no grazie”

I soldi comprano molte cose, non tutto. Se n’è accorto il Newcastle che a gennaio, nonostante le ricche offerte del Fondo Arabo, non è riuscito a mettere a segno alcuni colpi molto importanti. Cosa c’è dietro i rifiuti incassati anche in caso di trattative avanzate.
A cura di Maurizio De Santis
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Il primo mercato del Fondo Arabo che ha acquistato il Newcastle s'è chiuso senza colpi a effetto anche a causa dei rifiuti incassati.
Il primo mercato del Fondo Arabo che ha acquistato il Newcastle s'è chiuso senza colpi a effetto anche a causa dei rifiuti incassati.

Cento milioni di euro e rotti spesi per quattro calciatori, nemmeno di primissima fascia. Il primo mercato del Fondo Pif, del Newcastle alimentato dai petrol dollari degli sceicchi è stato meno scoppiettante di quel che si pensasse. Bruno Guimarães del Lione, Chris Wood del Burnley, Kieran Trippier dell'Atletico Madrid, Dan Burn del Brighton quelli che hanno detto sì. Tutto qui? Sì. L'uomo che non deve chiedere mai s'è visto sventolare sotto il muso un secco no a più riprese, anche da parte di società a cui i milioni messi sul piatto facevano gola ma non abbastanza da convincere i diretti interessati, quei giocatori che per il timore di svalutarsi preferiscono restare nei club di appartenenza oppure tentare la fortuna altrove anche a costo di percepire stipendi a cifre più contenute.

Ecco perché alla grancassa mediatica del potere persuasivo dei soldi ha fatto da contraltare l'amara realtà di voci smentite/trattative stroncate sul nascere /affari sfumati al momento di dire sì o no a prescindere dalle cifre, dalle richieste dei procuratori. Il terzultimo posto in classifica dei Megpies in Premier League, la lotta salvezza e la certezza che almeno nella prossima stagione non parteciperanno alle Coppe (nemmeno alla Europa Conference League) hanno condizionato il giudizio dei giocatori contattati. Provate a immaginare la scena: direste mai di no a una società che è disposta a ricoprirvi d'oro pur di accettare il rischio di ritrovarsi impelagati in un fallimento (la retrocessione)? Parliamone, è la prima reazione sensata. Poi finisce con un più diplomatico: sono lusingato, non me la sento di andar via adesso… magari ci rivediamo a fine stagione o un tranciate no, grazie. Il motivo? Vediamo come va e (semmai) riprendiamo a discutere.

Il Newcastle ha ascoltato una frase del genere (o altre ancora simili) in diverse occasioni. Dusan Vlahovic ha ringraziato e detto no con un sorriso sulle labbra: era tentato dai 12 milioni netti (+5 rispetto a quanto verrà pagato alla Juve) ma lui in testa ha sempre avuto i bianconeri e quando da Torino hanno deciso di affondare il colpo non ha avuto alcuna remora nell'accettare il trasferimento. Good bye mister Commisso e Fiorentina, braccio teso alla ‘vecchia signora' che non sarà straripante come negli anni scorsi ma vuoi mettere indossare la maglia bianconera in Champions rispetto a quella strisce di una retrocedenda?

No, grazie anche da parte di Robin Gosens. Allettante l'offerta proposta al tedesco della ‘dea': 3.5 milioni netti a stagione più 1 in bonus. "Nein" allo sceicco "jawohl" all'Inter che lo pagherà un po' in meno (2.5 milioni più 1 in bonus) ma ha per lui una vetrina migliore in cui figurare. Con Hugo Ekitike del Reims invece sembrava fatta: tavola apparecchiata, menù predisposto, serviva solo accomodarsi ma alla fine tanto il giovane attaccante (19enne) e talento dei francesi quanto lo stesso club hanno dato buca all'ultimo momento: "Lo terremo con noi fino al termine della stagione pur avendo ricevuto ottime offerte", le parole del presidente Jean-Pierre Caillot. Che smacco.

Hugo Ekitike, attaccante del Reims (al centro, accanto a Mbappé), ha detto no all'offerta del Newcastle a gennaio
Hugo Ekitike, attaccante del Reims (al centro, accanto a Mbappé), ha detto no all'offerta del Newcastle a gennaio

Nella saga del rifiuti c'è ancora un altro nome che s'intreccia tra l'Italia e l'Inghilterra: è Sven Botman, colosso olandese del Lille che piace(va) al Milan. Un difensore centrale dotato di stazza possente (è alto 195 cm), buona tecnica: la pedina che i rossoneri avrebbero fatto carte false per avere subito, complice l'emergenza in quella zona del campo. Ma lui, il ‘tulipano' sbocciato al Lille, ha mandato al ‘diavolo' ogni avance chiarendo che il suo desiderio era "chiudere la stagione in Francia" e rinviare ogni discorso alla prossima estate. Tanto che le affermazioni del calciatore sono sembrate quasi uno sberleffo da parte di chi sa di essere molto corteggiato e non si lascia incantare dai soldi proposti (oltre 40 milioni quelli pattuiti con i transalpini). "Non si sa mai nel calcio cosa può accadere… Sia Newcastle sia Milan erano in trattative molto concrete. Entrambe le squadre hanno i loro punti positivi. Vediamo in estate". Due di picche, con stile.

Qualcosa di molto simile a "mi piaci ma sai… sto attraversando un periodo un po' così" lo hanno lasciato trapelare anche Lucas Digne (ha lasciato l'Everton e scelto l'Aston Villa) e Philippe Coutinho (offerto dal Barcellona a Tottenham e Newcastle si è accontentato dei Villains che navigano in acque più tranquille in Premier. Succede. Ma ad accendere i riflettori sullo strano caso di un club straricco che non riesce a comprare i calciatori prefissati era già emerso in seguito ai no incassati da Gabigol del Flamengo e Darwin Núñez del Benfica (con i portoghesi che hanno detto a 50 milioni di euro).

No a gennaio anche da parte del Napoli per Fabian Ruiz e Victor Osimhen per i quali no si è andati oltre una telefonata esplorativa: dall'Inghilterra era rimbalzata la voce di una mega offerta da 140 milioni di euro per il centrocampista e l'attaccante. Ci rivediamo in estate è stata la risposta dei partenopei e dei calciatori che in azzurro sono ancora in corsa su più fronti. I soldi comprano molte cose, non tutto.

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