Il momento difficile di Tevez: “Nell’intervallo a volte piango”
Il pianto di Carlitos Tevez nello spogliatoio del Boca Juniors. L'Apache sta vivendo un momento molto difficile a livello emotivo. La preoccupazione per le condizioni di salute del padre, Segundo, lo tengono in ansia, gli lasciano addosso nervosismo (si spiega anche così quel brutto fallo all'inizio del match col Talleres) e difficoltà nell'essere concentrato al massimo sulla partita. A raccontare come sta, quali sono le sensazioni che lo tormentano è stato lo stesso capitano dei gialloblù. Lo ha fatto parlando a cuore aperto, parlando della positività al coronavirus del genitore che – dopo la guarigione – ha seguito una terapia per riprendersi ma adesso, sofferente anche per il diabete, è peggiorato.
È molto difficile per me parlare di questa situazione – le parole di Tevez riportate dai media argentini dopo la sconfitta contro il Talleres -. Vivo emozioni contrastanti. A volte sto bene, altre mi viene da piangere. Io stesso non riesco a spiegarmi cosa mi accade.
Il calore dei tifosi lo aiuta. Sentirsi amato, virtualmente abbracciato dai tifosi del Boca, è un ottimo analgesico per sopportare ogni cosa. "È molto bello quello che fanno per me, mi fanno sentire come in famiglia", ha aggiunto l'ex attaccante della Juventus. Ma quando i riflettori si spengono e intorno torna il silenzio della vita quotidiana, allora si fa più dura.
Quando vado a trovare mio padre e poi devo lasciarlo per giocare a calcio sto male. Io stesso a volte mi domando dove prendo tutta questa forza. Grazie alla gente del Boca e alla mia famiglia ne trovo abbastanza per andare avanti.
Ultima riflessione dedicata all'ammonizione da record presa dopo appena 3 secondi dall'inizio del match con il Talleres. Un cartellino giallo che gli ha permesso di eguagliare il primato tutt'altro che lusinghiero di un ex difensore inglese: Vinnie Jones, conosciuto per la durezza e la violenza dei suoi interventi.
L'ammonizione forse è stata esagerata – ha concluso Tevez -. Era appena iniziata la partita e non l'ho fatto apposta a colpirlo sul polpaccio.