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Il malore di Eriksen scolpito dentro Kjaer: “Non ce la faccio a dimenticare, riaffiora tutto”

Simone Kjaer ha raccontato cosa abbia significato allora e cosa significhi oggi aver vissuto quegli attimi terribili in cui Eriksen lottava tra la vita e la morte in campo. Il capitano della Danimarca ha tutto davanti agli occhi come fosse ieri: “Ormai fa parte di noi. I brutti ricordi sono tornati e non vanno via”.
A cura di Maurizio De Santis
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Simon Kjaer ha tutto davanti agli occhi. E sembra ieri. Certe cose non te le togli dalla mente solo col passare del tempo. perché non è vero che è il tempo è la migliore medicina per tutto. L'immagine di Eriksen che, all'improvviso, crolla, boccheggia, trema, ha gli occhi vitrei e lo sguardo perso, rischia la morte e poi si riprende per miracolo dopo un arresto cardiaco fa parte del corredo accessorio di angoscia che diventa trauma. Ti scuote fin dentro l'anima e, per quanto possa farti forza in quei momenti tremendi, ti lascia addosso una sensazione angosciante di incubo a occhi aperti. "Ho cancellato tutto, c'è un limite oltre il quale non è giusto andare", le parole di allora del fotografo che era nei pressi in quegli istanti spiegano bene quanto sia stato forte lo stress emotivo.

Il calciatore del Milan e della Danimarca ricorda ogni attimo, ogni particolare di quella scena che lo ha visto eroe (per il soccorso prestato subito connazionale) e angelo custode (per il mondo in cui ha tranquillizzato la moglie dell'interista), uomo e capitano di un gruppo che si stringe a falange a protezione del compagno in bilico tra la vita e le porte dell'aldilà, trattenuto per mano nel mondo dei vivi dall'intervento tempestivo e dalla perizia dei medici. "Non c'era più battito", ha raccontato uno di loro. Ecco perché quando Kjaer è tornato al Parkenstadion per giocare la sfida di qualificazione ai Mondiali contro la Scozia ha fatto un salto indietro nel tempo. Ed è stato terribile.

Per qualche giorno riesco non pensare a quei momenti – ha ammesso Kjaer nell'intervista al quotidiano tedesco ‘Bild' -. Poi riaffiora tutto, è successo contro la Scozia. Quanto accaduto è divenuto parte di noi, quei brutti ricordi sono tornati. Ho fatto tutto un poco alla volta, dal riscaldamento fino all'esecuzione degli inni nazionali. Ce l'ho fatta ma è stata dura. Ad aiutarmi è stata la stessa sensazione provata contro Belgio e Russia agli Europei. In questo stadio ti sentirai al sicuro e protetto come in nessun altro al mondo.

Ce la farà Eriksen a tornare in campo? Riuscirà ad averlo ancora accanto in nazionale oppure di fronte, da avversario, nel derby della Madonnina tra Milan e Inter? La risposta di Kjaer toglie ogni dubbio: è altro quel che conta davvero.

Lo ripeterò ancora una volta. Per l'unica cosa che importa davvero è che Christian stia bene. Tutto il resto non conta.

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