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Il folle calendario del Napoli con una rosa decimata dagli infortuni: la sequenza è tremenda

I 40 giorni in apnea della squadra di Conte: dalla Juventus fino al Chelsea, in mezzo c’è una fetta importante di stagione tra Serie A, Supercoppa italiana e Champions. Come arriveranno i partenopei all’ultima partita della fase a girone unico che potrebbe essere decisiva per qualificarsi ai playoff?
A cura di Maurizio De Santis
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Lobotka è un altro dei pezzi da novanta del Napoli fermatosi per infortunio.
Lobotka è un altro dei pezzi da novanta del Napoli fermatosi per infortunio.

Tra la sfida con la Juventus di oggi al Maradona fino alla partita col Chelsea del 28 gennaio c'è un lasso di tempo che racchiude il calendario folle e sfibrante del Napoli. Ed è proprio il primo mese del 2026 a costituire il periodo "peggiore" considerata la sequenza di impegni commisurata alla consistenza degli avversario da affrontare. La squadra di Antonio Conte affronta un periodo delicato e intenso della stagione cn una rosa decimata dagli infortuni, in modo particolare a centrocampo laddove (complice anche lo stop di Lobotka) il tecnico deve dare fondo a tutta la propria esperienza tattica per trovare alternative sostenibili per non perdere solidità ed equilibrio. Due componenti che gli azzurri sembravano aver finalmente acquisito dopo essere stati costretti a cambiare pelle più volte a stagione in corso.

Dalla Juve al Chelsea, i 40 giorni in apnea del Napoli

Serie A, Champions, Supercoppa italiana. Il Napoli giocherà letteralmente in apnea in un periodo si gioca una buona fetta di stagione e di obiettivi. Elevatissimo il coefficiente di difficoltà, visto che tra una trasferta in Arabia Saudita e un'altra in Danimarca ci sono scontri diretti in campionato con Inter e Juventus che alzano l'asticella tanto che affrontare Verona, Parma, Sassuolo (comunque insidiosi) e Fiorentina (il 1° febbraio) ha il vago sapore dell'ammazzacaffè con la pancia strapiena.

Antonio Conte costretto a trovare nuove soluzioni tattiche a causa della rosa decimata.
Antonio Conte costretto a trovare nuove soluzioni tattiche a causa della rosa decimata.

E che dire dell'incontro col Chelsea che il 28 gennaio arriva a chiusura di questo arco temporale infernale? Come arriveranno i partenopei all'ultima partita della fase a girone unico che potrebbe essere decisiva per qualificarsi almeno ai playoff?

  • 7 dicembre ore 20:45 Napoli – Juventus (Serie A)
  • 10 dicembre ore 21.00 Benfica – Napoli (Champions)
  • 14 dicembre ore 15:00 Udinese – Napoli (Serie A)
  • 18 dicembre ore 20:00 Napoli – Milan (Supercoppa italiana a Riad)
  • 22 dicembre ore 20:00 Eventuale finale (Supercoppa italiana a Riad)
  • 28 dicembre ore 15:00 Cremonese – Napoli (Serie A)
  • 4 gennaio ore 12:30 Lazio – Napoli (Serie A)
  • 7 gennaio ore 18:30 Napoli – Verona (Serie A)
  • 11 gennaio ore 20:45 Inter – Napoli (Serie A)
  • 14 gennaio ore 18:30 Napoli – Parma (Serie A)
  • 17 gennaio ore 18:00 Napoli – Sassuolo (Serie A)
  • 20 gennaio ore 21:00 Copenaghen – Napoli (Champions)
  • 25 gennaio ore 18:00 Juventus – Napoli (Serie A)
  • 28 gennaio ore 21:00 Napoli – Chelsea (Serie A)

L'incredibile sequenza degli infortuni (anche gravi) dei calciatori

De BruyneLukaku era l'asse, almeno nelle intenzioni, sul quale edificare i "nuovo" Napoli. È saltato tutto a luglio quando l'attaccante ha sentito una fitta così forte al muscolo da finire fuori per mesi. De Bruyne-Hojlund aveva tolto le castagne del fuoco poi s'è fatto male (anche lui gravemente) il belga e tutto è andato a farsi benedire. Il Napoli ha rischiato di deragliare, ma è rimasto ancorato ad Anguissa. Poi è finito ko anche lui e la coperta s'è fatta corta, cortissima.

L’infortunio di De Bruyne ha privato il Napoli a lungo di una pedina chiave.
L’infortunio di De Bruyne ha privato il Napoli a lungo di una pedina chiave.

Conte s'è ripreso grazie a una nuova invenzione che ha dato spazio a Lang e Neres (sacrificando Politano) accanto al danese, risistemato la difesa a tre e raddrizzato il modo di stare in campo là, nel mezzo, intorno a Lobotka e a McTominay. Con lo stop anche dello slovacco, che dovrebbe tornare a disposizione in tempi utili, la situazione s'è fatta davvero pesante. E i nomi di Gilmour, Gutierrez e Meret allungano la lista degli acciacchi. Restano Elmas e Vergara quali alternative numeriche (non di ruolo) e qualche colpo di genio per fare di necessità virtù, come piazzare un difensore a fare il mediano davanti alla difesa. Con un obiettivo: fermare qualsiasi cosa si muova a pelo d'erba.

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