47 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Il colonnello Doumbouya avvisa la nazionale della Guinea: “Se non vincete, ci rimborserete”

Il colonnello Doumbouya, che ha guidato il colpo di stato dello scorso ottobre, ha avvisato la nazionale della Guinea che affronterà la Coppa d’Africa.
A cura di Vito Lamorte
47 CONDIVISIONI
Immagine

"Vincete la coppa o ci restituirete tutto il denaro che abbiamo investito su di voi". Sono queste le parole usate dal colonnello Mamadi Doumbouya, ex legionario dell’esercito francese e presidente ad interim della Guinea da  ottobre scorso. L'uomo che ha guidato il colpo di stato contro Alpha Condé ha cercato di spronare la nazionale di calcio che tra qualche giorno prenderà parte alla Coppa d’Africa, al via il 9 gennaio in Camerun.

A sentire queste parole sembra di essere tornati indietro nel tempo, quando il dittatore dello Zaire, Mobutu Sese Seko, minacciò di morte i giocatori della sua nazionale se avessero perso per più di 3-0 contro il Brasile, dopo averne presi 9 dalla Jugoslavia, durante la Coppa del Mondo del 1974 in Germania.

I ragazzi di Kaba Diawara sono stati ricevuti dall'autorità prima dell'inizio dell'avventura e tra i convocati per il torneo ci sono anche il calciatore della Roma, Amadou Diawara, il centrocampista del Liverpool, Naby Keïta; Florentin Pogba e l'ex Barcellona Ilaix Moriba.

La Guinea è inserita nel Gruppo B della fase a gironi e farà il suo debutto il 10 gennaio contro il Malawi. Giocherà poi contro Senegal e Zimbabwe. Per pura conoscenza segnaliamo che si qualificano agli ottavi di finale le prime due classificate del girone, più le quattro migliori terze.

Immagine

Il colonnello Mamadi Doumbouya ha usato parole forti quando ha consegnato ai calciatori la bandiera della nazione dell'Africa occidentale: "Attraverso voi dobbiamo sentire la grandezza del popolo della Guinea, riscoprire la dignità e il coraggio di questo popolo. Vi affido il tricolore nazionale in questo giorno solenne, cercate di onorarlo, di issarlo molto in alto". 

Un avvertimento che è proseguito sempre sugli stessi toni fino al termine dell'incontro da parte del golpista: "È un privilegio che non è concesso a tutti. Lo Stato ha versato sangue quest’anno per mettervi nelle giuste condizioni. Il popolo della Guinea vi sostiene come un solo uomo perché siete un simbolo di unità e solidarietà. Serviranno disciplina in ogni momento, impegno in ogni momento. Voglio che la coppa venga in Guinea, combatterete come soldati. Sia chiaro: come soldati, moriremo per salvare il Paese, per salvare la patria, per salvare la nazione. Andate: io seguirò tutte le vostre partite e saremo 13 milioni di guineani qui e all’estero a seguirvi".

47 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views