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Il Chievo non c’è più: Verona adesso ha solo due squadre, l’Hellas e la Virtus

La favola del Chievo è finita: sabato è scaduto il termine per l’acquisizione di manifestazioni di interesse all’iscrizione al campionato 2021/22 tra i Dilettanti. Nessuna proposta è arrivata agli uffici del Comune. Sparisce dunque il titolo sportivo del club gialloblù, nonostante il disperato tentativo di Pellissier: “Oggi è uno dei giorni più tristi della mia vita, addio mio amato Chievo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Salvo miracoli – che tuttavia le regole vigenti sembrano escludere – il Chievo Verona ha cessato di esistere. Il Chievo dei miracoli di Del Neri, la favola di un quartiere diventato squadra professionistica ed arrivato fino a giocare le coppe europee dopo aver scalato tutta la gerarchia calcistica italiana: tutti quei momenti andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia. È scaduto infatti sabato a mezzogiorno il termine per l'acquisizione di manifestazioni di interesse all'iscrizione al campionato 2021/22 tra i Dilettanti: nessuna proposta è arrivata agli uffici del Comune.

Era la procedura messa in moto dal Sindaco di Verona Federico Sboarina, dopo la mancata iscrizione del Chievo alla Serie B, per evitare la sparizione del titolo sportivo del club gialloblù dalla mappa del calcio italiano. Sarebbe stato poi il primo cittadino scaligero a scegliere il progetto migliore dal punto di vista delle garanzie finanziarie e tecniche, per poi segnalarlo alla FIGC, che entro martedì avrebbe dovuto accoglierlo ufficialmente e procedere all'iscrizione in Serie D in sovrannumero. Quel termine è ancora valido, martedì 24 agosto, ma non si vede come sia possibile a questo punto mettere assieme una proposta accettabile, visto che i disperati tentativi delle ultime ore non hanno portato a nulla.

La documentazione che richiede la Federcalcio per verificare scenari alternativi che consentano ad un club di conservare il proprio titolo sportivo, indipendentemente dalle vicende giudiziarie della società, è infatti molto corposa, come indicato nell'articolo 52 delle NOIF. Il Comune aveva indicato chiaramente i requisiti richiesti per chi volesse provare a salvare il Chievo facendolo ripartire dalla Serie D: un business plan, attestante la sussistenza dei requisiti organizzativi, patrimoniali e finanziari per partecipare al Campionato Interregionale (2021/2022); la richiesta di ammissione della società al Campionato Interregionale (2021/2022); se non ancora affiliata, istanza di affiliazione alla FIGC; dichiarazione di impegno ad osservare tutte le prescrizioni per l’iscrizione al Campionato Interregionale (2021/2022); deposito di assegno circolare non trasferibile di euro 500.000 intestato alla Federazione Italiana Giuoco Calcio a titolo di contributo ex art. 52 comma 10 delle NOIF.

Non si è visto nulla di tutto questo ed è struggente il post dell'ex capitano e bomber clivense Sergio Pellissier, che ci ha provato fino all'ultimo a mettere assieme una cordata per salvare i Mussi volanti: "Oggi purtroppo è conclusa la storia di quella società che mi ha dato tantissimo. Oggi è uno dei giorni più tristi della mia vita. Ci ho provato con tutte le forze e speravo veramente di riuscire a ripartire con un’altra società e continuare questa storia fantastica, sarebbe stato meraviglioso. Ma purtroppo non ce l'ho fatta. Credevo ci fossero più persone pronte a dare tutto per salvaguardare un patrimonio di questa città e del calcio in generale ma non è stato così. Non ho rammarichi ma ho scoperto più di una persona che però mi è stata al fianco ed ha cercato di lottare fino all’ultimo per darmi la possibilità di raggiungere il mio sogno. A queste persone non posso dire che grazie. Ci abbiamo provato. Solo mi dispiace aver avuto pochissimo tempo e un periodo veramente complicato per poter trovare sponsor. Addio mio amato Chievo e per me sarai sempre la squadra più importante della mia vita". Verona resta con sole due squadre: il Verona in Serie A e la Virtus Verona in Serie C.

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