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Il campionato di Serie A cambia nome: costerà 10 milioni all’anno e servirà per crescere

De Siervo, amministratore delegato della Serie A, ha parlato dell’appeal del nostro campionato svelando anche il cambio del nome per l’estero.
A cura di Ada Cotugno
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Con tre squadre arrivate nelle tre finali europee il calcio italiano sta vivendo un momento di splendore: dopo la mancata qualificazione dell'Italia agli ultimi due Mondiali la Serie A ha saputo rialzare la testa regalando ancora grande spettacolo.

Milioni di tifosi si sono appassionati nuovamente al campionato italiano che ospita adesso alcuni dei talenti più brillanti di tutta l'Europa. Ai microfoni di AS Luigi De Siervo, amministratore delegato della Lega Serie A, ha analizzato il momento vissuto dal calcio nel nostro Paese e soprattutto l'appeal che ha riconquistato sull'estero. E, a tal proposito, ha annunciato anche che il campionato avrà un nuovo nome fuori dall'Italia.

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"Puntiamo tra i 1.150 e i 1.380 milioni di euro a stagione per l'Italia. Anna Guarnerio, direttrice dei diritti internazionali, sta lavorando per spostare all'estero da 250 a 400 milioni di euro. Negozieremo con emittenti , intermediari e anche con fondi che possano commercializzare e distribuire il canale della Serie A, che sarebbe pronto entro un anno".

Ci sono grandi cambiamenti in programma per la Serie A che modificherà il suo nome: "Inoltre abbiamo chiuso un accordo da 10 milioni a stagione con il Governo: il nostro campionato fuori dall'Italia si chiamerà Serie A Made in Italy . È una crescita costante. Con la direzione aziendale di Michele Ciccarese, i nostri profitti aziendali sono passati dai 30 milioni di tre anni fa ai 70 di oggi".

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"Calcio is back" è stato lanciato qualche settimana fa, ma per De Siervo è molto più che un semplice slogan. La Serie A ha innalzato la sua reputazione e nei prossimi anni è prevista una grande crescita: "Costruire un prodotto così buono porta nuovi investitori. I fondi hanno iniziato a negoziare con l'Italia perché siamo il campionato con più potenziale, visto che per decenni siamo stati i migliori. Dobbiamo migliorare negli stadi, ma la bellezza delle nostre città e la storia che portano è unica. Inoltre, negli ultimi quattro anni quattro squadre diverse hanno vinto lo scudetto, cosa che non accade in nessun altro campionato. L'Italia è un sogno per molte persone, al di là del calcio".

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