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Il c.t. degli Stati Uniti ricattato durante i Mondiali: aveva preso a calci la moglie 30 anni fa

Gregg Berhalter ha raccontato di essere stato ricattato durante i Mondiali Qatar 2022. Qualcuno ha minacciato di far venire alla luce una brutta vicenda che lo riguardava. È stato lo stesso c.t. a svelare un brutto episodio del suo passato e ha raccontato di quando prese a calci la sua fidanzata, che poi è diventata sua moglie.
A cura di Alessio Morra
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Una storia dal passato che ritorna, proprio nel momento più alto della carriera. Sembra un'idea classica per un episodio di una serie TV, magari americana. Solo questa volta è successo tutto per davvero. Non è la fantasia degli sceneggiatori, ma è la vita vera. Protagonista di questa storia è Gregg Berhalter, che ha guidato la nazionale degli Stati Uniti ai Mondiali del Qatar. Mondiali che ha vissuto molto bene, ma dal punto di vista tecnico, ma non si può dire altrettanto per quello personale. Perché Berhalter ha visto tornare il suo passato ed è stato vittima di un ricatto.

Questa storia l'ha raccontata lo stesso Commissario Tecnico che sul campo si è tolto delle belle soddisfazioni, perché ha fermato l'Inghilterra ed ha raggiunto gli ottavi di finale, in cui gli americani sono stati battuti 3-1 dall'Olanda. Ha vissuto però emotivamente anche dei momenti davvero brutti, perché è spuntata una storia del passato e in modo ancora molto peggiore.

Berhalter è stato vittima di un ricatto: "Durante i mondiali, un uomo ha contattato la Federazione degli Stati Uniti dicendo che aveva informazioni su di me. Informazioni che mi avrebbero ‘abbattuto', un tentativo di sfruttare qualcosa di personale che mi è successo tantissimo tempo fa per far terminare il mio rapporto lavorativo con la nazionale degli Stati Uniti". 

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Ne hanno parlato sicuramente allenatore e federazione, che intanto deve decidere il futuro del tecnico. E al c.t. è stata lasciata la possibilità di spiegare tutto. La questione del passato riguarda i tempi del college e ha come protagonisti Berhalter e la moglie Rosalind, che all'epoca era la sua fidanzata. Era il 1991. Litigarono pesantemente e lui la prese a calci: "Una sera, io e Rosalind abbiamo cominciato a discutere, le cose sono diventate fisiche e io le ho dato dei calci sulle gambe. Le ho chiesto subito scusa, ma abbastanza comprensibilmente per un po' non ha voluto saperne di me".

Si pentì subito delle sue azioni Berhalter che si disperò perché temeva di non avere più la chance di tornare con Rosalind: "Non ci sono scuse per le mie azioni quella notte, è stato un momento vergognoso e di cui mi rammarico ancora oggi. All'epoca, mi scusai immediatamente con Rosalind, ma comprensibilmente, non voleva avere nulla a che fare con me. Ho raccontato tutti ai miei genitori, alla mia famiglia e ai miei amici, perché volevo assumermi la piena responsabilità del mio comportamento. Rosalind informò i suoi genitori, la famiglia e gli amici. Fino ad oggi, quel tipo di comportamento non si è mai ripetuto".

Per sette mesi non si sono visti e parlati più. Poi si sono riconciliati, anche grazie ai genitori di Rosalind. Ma grazie pure al lavoro di Berhalter: "Ho cercato aiuto, sono andato in terapia e non ho mai più fatto qualcosa del genere".

E ora giustamente con orgoglio l'ex difensore ricorda che lui e la moglie sono da anni una coppia molto unita: "Temevo di aver perso la mia anima gemella, ma di punto in bianco ricevetti una telefonata da lei. Rosalind mi chiedeva se potevamo parlare di persona. Io e Rosalind abbiamo parlato e abbiamo deciso di ricostruire la nostra relazione, da quel momento abbiamo vissuto assieme in cinque paesi diversi e abbiamo costruito una famiglia".

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Berhalter ha voluto raccontare questa storia, lo ha fatto anche con coraggio. Non si è nascosto e ha sfidato chi ha cercato di utilizzare quella storia per fargli perdere il posto: "Non vogliamo nascondere nulla, questa è la nostra storia. Abbiamo collaborato con chi ha aperto l'investigazione in federazione e, nonostante non avremmo voluto discutere in pubblico qualcosa di così personale, abbiamo colto l'opportunità di mostrare quanto questa situazione ci abbia fatto imparare".

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