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Il 26 settembre una partita storica: per la prima volta saranno vietati i colpi di testa

Il 26 settembre 2021 si giocherà la prima partita di calcio in cui non sono consentiti colpi di testa fuori dell’area di rigore nel primo tempo e saranno assolutamente vietati. Un vero e proprio che andrà in scena a Spenymoor, in Inghilterra, e si tratta di una iniziativa basata gli studi del dottor Willie Stewart e il suo team all’Università di Glasgow, che avrebbero sottolineato la correlazione diretta tra i colpi di testa nel calcio e le malattie neurodegenerative.
A cura di Vito Lamorte
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C'è grande attenzione sul rischio di demenza per i giocatori, professionisti e non, provocato dai colpi di testa. Da diversi anni il dibattito si è sempre più concentrato su questo tema e dopo che in Inghilterra e Scozia è stato vietato il gesto ai calciatori Under 12, ecco che ci sarà la prima partita di calcio per adulti con limitazioni sui colpi di testa. Il match coinvolgerà ex professionisti e si svolgerà allo stadio Brewery Field di Spennymoor domenica 26 settembre 2021: nel primo tempo sarà consentito colpire di testa solo nell'area di rigore mentre nel secondo non sarà permesso in nessuna zona del campo.

Sessanta ex calciatori tra cui Gary Lineker, Alan Shearer, Kevin Keegan e Chris Sutton hanno sostenuto l'associazione ‘Head for Change nell'organizzazione e si tratta di un evento unico nel suo genere che segue la ricerca del dottor Willie Stewart e del suo team dell'Università di Glasgow, che avrebbero sottolineato la correlazione diretta tra i colpi di testa nel calcio e le malattie neurodegenerative, evidenziando un rischio 3,5 più elevato nei calciatori rispetto alla popolazione in generale. La ricerca afferma che più a lungo durata la carriera di un giocatore e maggiore è il rischio di problemi: questi risultati hanno spinto il dottor Stewart a chiedere alle autorità del calcio se non fosse il caso di considerare questa ricerca.

La dottoressa Judith Gates, presidente e co-fondatrice di Head for Change, ha sottolineato che la sua organizzazione di beneficenza non chiede un divieto assoluto perché è una decisione che spetta alle autorità calcistiche, ma soltanto di prendere in considerazione gli stufi visto che "molte conversazioni ultimamente si sono concentrate sul rendere il gioco più sicuro". La Gates in un'intervista rilasciata a Sportsmail ha dichiarato: "La Premier League e altri organi calcictici hanno introdotto una guida che limita i colpi di testa in allenamento. Giocatori, allenatori, club e tifosi si chiedono: ‘Cosa significa questo per il gioco?' A tutti i livelli sono alla ricerca di spiegazioni".

La dottoressa Gates fa riferimento alla scelta fatta in Inghilterra di imporre limiti ai colpi di testa effettuati con maggiore forza nel corso degli allenamenti e limitarli ad un numero nel corso delle sessioni settimanali: questa è stata una decisione presa prima della stagione 2021-22 come risposta agli studi sulla demenza. I colpi di testa di "forza maggiore" sono quelli effettuati dopo un passaggio di oltre 35 metri, quelli da cross, caldi d'angoli e calci di punizione. Per i dilettanti, la guida della FA dice che i giocatori non dovrebbero effettuare più di 10 colpi di testa di qualsiasi tipo a settimana.

Consentendo solo i colpi di testa all'interno dell'area di rigore nella prima metà di questo match-esperimento, gli attaccanti si misurerebbero con questo gesto solo in caso di cross negli ultimi 16 metri e il numero di colpi di testa dovrebbe essere drasticamente ridotto rispetto al solito dato che verrà fischiato un fallo ogni volta che un giocatore colpirà di testa la palla fuori dall'area. Si tratta di un vero e proprio test per provare a capire come dimezzare i rischi di malattie neurodegenerative per i calciatori.

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