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Igli Tare e il Milan nel destino, poi avvisa tutti: la parola d’ordine sarà solo una, “Appartenenza”

Igli Tare si è presentato da neo direttore sportivo del Milan con le idee chiare e la consapevolezza di ciò che lo attenderà: “Le aspettative sono altissime, viste le recenti delusioni. Porto entusiasmo e tutto me stesso e punto su un lavoro di squadra, dove il senso di appartenenza sarà fondamentale”. Senza dimenticare che cosa giudicherà il suo operato: “Lo so, tutto passerà attraverso i risultati”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Igli Tare è da poche ore ufficialmente il nuovo direttore sportivo del Milan e rappresenta ad ogni effetto il nuovo corso rossonero di un club che ha deciso di chiudere immediatamente l'ultimo sconfortante capitolo di una stagione che lo ha visto rimanere fuori da ogni competizione futura in campo internazionale. L'ex dirigente che ha mostrato indiscusse doti manageriali già alla Lazio, sarà al comando delle direttive fuori dal campo, per ridare immediato lustro alla società, ripartendo da un concetto semplice chiaro che ha voluto ribadire a gran voce nella prima intervista rilasciata da neo ds: "Conta di più ciò che c'è sul petto di ciò che c'è scritto sulla schiena di una maglia, perché è quello che ti rende grande non il contrario. Voglio che i giocatori che vestono i colori rossoneri" ha poi rimarcato, "abbiano chiarissimo il concetto di appartenenza".

Tare e il Milan nel destino: "C'è un legame forte che lega me i colori rossoneri"

Per Igli Tare l'avventura è iniziata e non sarà in discesa: c'è da ridare fiducia e lustro ad una società che esce da uno dei periodi più difficili della sua storia sportiva. Storia che il neo ds conosce perfettamente visto che da sempre tifa per gli stessi colori del Milan: "Ha una storia gloriosa e io la conosco da bambino, l'ho seguito da sempre. Mi ricordo i tempi di di di Wilkins e Hatley e da quegli anni ho nella mia memoria il Milan, perché avevo una famiglia di milanisti, perciò è stato sempre un legame forte. Non l'ho nascosto anche quando sono diventato giocatore e anche da dire diligente perché è così, tutti noi abbiamo tifato per un club. Per me essere qui oggi e parlare per il club che io ho tifato da bambino" ha poi concluso rimarcando il filo conduttore che lo ha da sempre legato ai rossoneri, "vuol dire tanto. La mia prima partita in Serie A è in un Brescia – Milan. Il mio primo figlio nasce in un Milan – Bologna il il 13 settembre nel 2003… perciò è un legame molto forte".

Tare: "Questa maglia ha un peso, chi gioca nel Milan deve imparare il senso di appartenenza"

Una premessa che passa attraverso una sola precisa parola che Tare ripete e sottolinea più volte: "I giocatori che devono venire a giocare nel Milan devono capire da subito che questa maglia ha un peso importante. Conta più quello che è scritto davanti e non quello che hai scritto dietro la maglia, perché è sempre quello che ti fa diventare quello che tu sarai nella vita. Chi gioca al Milan deve avere chiaro il senso di appartenenza. Sarà fondamentale imparare dagli errori che sono stati fatti e cercare da subito da oggi partire con l'entusiasmo, con l'energia, con voglia per far sì che il Milan torni ad essere quello che noi abbiamo sempre visto."

Il ruolo di Tare: "Ho le idee chiare, voglio un gioco di squadra. So che tutto passerà dai risultati"

Una linea di pensiero che porta con sé anche una ferrea volontà e idee chiare su come operare, da che punto iniziare, l'obiettivo da raggiungere: "Sono arrivato con idee chiare, entusiasmo, voglio portare un punto di riferimento non solo per la squadra, ma anche per lo staff tecnico e di svolgere al meglio le mie mansioni che riguardano anche il mercato di questa squadra. Cercherò di dare tutto me stesso per far sì che questo si avveri, dobbiamo essere bravi a trasmettere da subito questo progetto a tutti quanti, ai nostri tifosi in prima battuta perché si aspettano una reazione forte e immediata".

Un obiettivo che per Tare dovrà essere raggiunto unicamente con una sola strategia condivisa: "Ho parlato a lungo sia con Giorgio Furlani, ma anche con Zlatan, con Jeffrey perché per me lo ritengo fondamentale lavorare tutti insieme. Ci siamo confrontati parecchio su tutte le dinamiche che riguardano questo club. Dobbiamo partire nella maniera giusta perché le aspettative sono tante perché è stata una stagione lunghissima con tante delusioni. Dobbiamo essere chiari su una cosa: il Milan è un club dove si chiede subito il risultato. Il Milan è un club che deve vincere e per far sì che questo accadrà, ci vogliono subito idee chiare: tutto passerà attraverso i risultati"

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