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Ighli Vannucchi a Fanpage.it: “Gattuso diventerà un grande allenatore. Mi cercarono Inter e Lazio”

“È una persona schietta, sincera e riesce a raggiungere il cuore delle persone. Diventerà un grande allenatore”. Con queste parole Ighli Vannucchi ai microfoni di Fanpage.it ha parlato del ex compagno ai tempi della Salernitana e dell’Under 21 Rino Gattuso. L’ex trequartista di Empoli, Palermo e Spezia si è soffermato anche sui momenti più importanti del suo percorso calcistico e sulle “sliding doors” di mercato della sua carriera: “Mi hanno seguito Inter e Lazio”.
A cura di Vito Lamorte
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"Non seguo per niente il calcio ma auguro a Spezia, Salernitana e Empoli di fare bene. Sono stati tre amori importanti per me". Ighli Vannucchi in campo rendeva facili le cose difficili ma nonostante si diletti ancora in Terza Categoria con lo Spianate Calcio non si diverte più a guardare le partite: "L'altra sera ho visto un po' la finale di Coppa Italia e mi sono annoiato, me lo ricordavo più divertente il calcio. Sono molto felice per Gattuso, ho sempre detto che diventerà un grande allenatore". Questo ragazzo del 1977 è uno dei simboli della storia dell’Empoli e ai microfoni di Fanpage.it ha parlato anche del suo rapporto con Rino Gattuso ai tempi della Salernitana e dell'Under 21, dei momenti più importanti del suo percorso calcistico e di alcune trattative di mercato che non si sono concretizzate e avrebbero potuto cambiare la sua carriera.

Oltre alla Serie A è ripresa anche la B e in questo momento ci sono tre delle tue ex squadre (Empoli, Spezia e Salernitana) in lotta per i play-off: quale credi possa fare meglio e perché.
"Vero. Considera però che io non seguo per niente il calcio. Per me parlarne da un po’ è quasi arabo. Non so quasi nulla. Se non mi passa qualcosa davanti sui social non so niente. Auguro a Spezia, Salernitana e Empoli di fare bene, sono tre piazze una diversa dall’altra e sono stati tre amori importanti per me: Spezia il più breve, Salerno un anno in più ed Empoli un matrimonio sicuro. Sono tre squadre a cui sono legatissimo. Sono partito da Salerno, poi c’è stato l’Empoli e infine mi sono tolto una grande soddisfazione a Spezia".

Sei uno dei calciatori più rappresentativi della storia dell’Empoli ma la chiusura del rapporto con la società toscana non fu di comune accordo. Ci racconti cosa successe?
"Terminò il contratto e non ho avuto nessuna proposta, non ho avuto neanche un degno saluto dopo le otto stagioni giocate. Tutti sanno che non ero così contento dell’addio e il pubblico empolese tappezzo tutta la città di scritte a mio favore. Negli ultimi anni il presidente ha fatto diverse dichiarazioni d’affetto nei miei confronti e l’ho perdonato. Ormai sono passati tanti anni e sentire le parole del presidente di grande apprezzamento nei miei confronti fa piacere ma oltre alla persona ha fatto riferimento al fatto che sono stato il giocatore che ha fatto divertire di più il popolo empolese. Mentre tutti gli altri giovani bravi dopo due stagioni vanno via, io sono rimasto perché ci stavo bene. Per esempio: il primo goal di Di Natale è nato da un mio assist. Dopo ce ne sono stati tantissimi ma il primo contro il Como arrivò anche grazie a me”.

Il Napoli ha vinto la Coppa Italia e Gattuso l’uomo del momento. Ai tempi della Salernitana e con l’Under 21 tu sei stato suo compagno di squadra: quali sono i ricordi a cui è più legato con Rino? Ti aspettavi questo impatto così forte in azzurro?
“Io con Gattuso c’ho condiviso lo spogliatoio e me lo ricordo come uno che non mollava mai. Era sempre lui a trascinarci a livello agonistico: in Nazionale ci aiutava a dare di più a tutti, anche ai più tecnici; mentre a Salerno era a suo agio perché è una piazza calda e con il suo carattere era perfetta. Per un calciatore tecnico come me è sempre stato uno sprone a fare qualcosina in più, ad andare oltre, e riusciva a stimolarmi anche caratterialmente. Conoscendolo come calciatore, poi la carriera che ha avuto parla per lui, ho sempre detto che diventerà un grande allenatore perché è una persona molto schietta, sincera e riesce a raggiungere il cuore delle persone. Nonostante nel calcio non c’è nulla di semplice io sono convinto che lui sarà un grande allenatore. È bello che si sia preso questa soddisfazione ma credo che ne arriveranno altre anche in futuro”.

Vent’anni fa facevi parte della spedizione olimpica a Sidney, che poi è la stessa squadra con cui hai vinto l’Europeo U21: la Nazionale maggiore è uno dei tuoi rimpianti?
“Tardelli ci fece la promessa che avrebbe riconfermato tutti per le Olimpiadi se avessimo vinto gli Europei e così fu. Per quanto riguarda la Nazionale non direi rimpianto. Il mio sogno da bambino era giocare in Serie A e una volta raggiunta la A uno prova a raggiungere anche il secondo sogno, ovvero l’azzurro. Io ho avuto la fortuna di vincere l’Europeo, che è uno dei ricordi più belli del calcio che ho, e se avessi toccato anche la Nazionale A sarebbe stato il coronamento di un sogno. Però devo dire che anche l’Olimpiade è stata un’esperienza pazzesca“.

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La tua carriera poteva cambiare in diversi momenti: è vero che nell’estate del 2007 sei stato vicinissimo all’Inter? Ci racconti un po’ cos’è successo prima del rinnovo del contratto e se ci sono state offerte di altre grandi squadre per te in altri momenti? 
“Era l’anno successivo alla qualificazione Uefa con l’Empoli. Si era avvicinato Branca, allora dirigente dell’Inter, al mio procuratore per sondare un po’ la situazione perché la stagione che avevo disputato nel 2006/2007 era straordinaria ma non so se al presidente arrivò un ‘offerta. Bisognerebbe chiederlo a lui. Dopo le Olimpiadi del 2000 mi aveva cercato la Lazio di Cragnotti e doveva concludersi la trattativa in poco tempo ma non so cos’è successo, se per colpa del presidente o del procuratore non è andata. Io avevo già il contratto in mano da firmare, mancavano solo dettagli“.

Se dovessi scegliere tre momenti della tua carriera che ti hanno dato qualcosa a livello emotivo, sia in positivo che in negativo, quali sceglieresti?
“Sicuramente devo mettere al primo posto il gol al Vicenza con la maglia della Salernitana, che mi lega visceralmente alla città e con uno stadio stracolmo. Quello è il mio unico gol di testa e io dico sempre che l’abbiamo spinto in rete tutti insieme quel pallone.  Poi metterei il gol contro la Reggina a Empoli, che ci regalò il punto per l’Uefa; e direi la rete nella giornata della vittoria del campionato a Spezia con il Latina. Tre gol importanti che mi legano alle squadre che si stanno giocando i playoff di Serie B“.

Cosa fa oggi Ighli Vannucchi e quali sono i suoi programmi per il futuro? Ti piacerebbe tornare nel mondo del calcio oppure il tuo percorso attuale ti soddisfa a pieno?
“Io sto portando avanti due progetti nati da zero, uno riguarda la pesca e un altro l’abbigliamento, e nei quali io sono totalmente partecipe e di cui sono molto soddisfatto. Buona pesca è condiviso con il mio socio Gianfranco Monti, con il quale cerchiamo di incentivare il mondo della pesca; mentre su “ilbomber.it” è un abbigliamento che valorizza l’individuo comune, la persona comune e sono loro che cerco di valorizzare con la mia linea molto semplice ma riconoscibile. I vip non mi interessano. Una e-commerce a gestione familiare. Mi piace quello che faccio e sto molto bene così".

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