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Ibrahimovic sull’Argentina: “Non si vince così”. Ma dimentica i cori lanciati contro Calhanoglu

L’attaccante svedese non ha avuto parole dolci per il Dibu Martinez, che non ha festeggiato in modo sportivo i Mondiali vinti con l’Argentina. Ma Ibrahimovic sembra aver dimenticato il modo in cui ha celebrato lo scudetto vinto dal Milan nel 2022.
A cura di Alessio Morra
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Sono passate appena cinque settimane dal successo dell'Argentina ai Mondiali. L'eco di quell'evento durerà a lungo, sia per gli argentini che per i francesi, che hanno perso una finale in modo bruciante, ai rigori dopo aver recuperato due volte. Di quella finale ha parlato anche Zlatan Ibrahimovic che, in un'intervista, ha parlato di Messi e Mbappé, ma criticando i volgari festeggiamenti del Dibu Martinez ha dimenticato i cori che fece contro Calhanoglu dopo lo scudetto vinto lo scorso maggio con il Milan.

Ibra, ancora infortunato, si è recato in Francia per la promozione del film ‘Asterix e Obelix: il Regno di Mezzo‘. Zlatan ha anche un ruolo nell'opera di Guillaume Caunet, che è regista e attore protagonista (in compagnia anche della sua dolce metà Marion Cotillard). E al fianco di Caunet si è presentato nella trasmissione del mattino del canale TV ‘France Inter', una sorta di Uno Mattina. Ha parlato del film, del suo ruolo di ‘Antivirus', il braccio destro di Giulio Cesare.

Ma ha parlato ovviamente anche di calcio e si è soffermato sul Mondiale vinto dall'Argentina, che aveva predetto con largo anticipo ed ha parlato di Messi e Mbappé, le due stelle della squadra: "Leo è considerato il miglior giocatore della storia, ero sicuro che avrebbe vinto. Mbappé vincerà un altro Mondiale, non sono preoccupato per lui".

Poi però ha parlato anche dei calorosi ed eccessivi in alcuni casi festeggiamenti dei calciatori dell'Argentina. Il riferimento in particolare era a quelli del portiere Emiliano Martinez che ha ampiamente esagerato: "Sono inquieto per gli altri calciatori dell'Argentina. Perché gli altri, non Messi, si sono comportati male. Per me c'è un limite che non bisogna superare quando si vince. Festeggiamenti come questi fanno capire che molti di questi calciatori non vinceranno più. Non si vince così".

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Il Dibu Martinez è stato eccessivo già nel momento in cui ha ricevuto il premio di miglior portiere della manifestazione, ed ha continuato nei giorni seguenti, come quando ha portato sul pullman della nazionale dell'Argentina un bambolotto di pezza di Mbappé. Ibra dice parole giuste a riguardo. Perché quelle immagini hanno fatto il giro del mondo e la pubblicità in negativo che ha avuto Martinez è stata enorme.

Però l'attaccante svedese dimostra di avere la memoria molto corta. Perché lunedì 23 maggio, il giorno successivo alla conquista dello Scudetto del Milan, dal pullman che ha attraversato mezza città di Milano, Zlatan Ibrahimovic, che invece è abituato da sempre a vincere (32 trofei vinti), aveva chiesto ai tifosi rossoneri cosa pensassero di Hakan Calhanoglu, calciatore turco che nell'estate precedente era passato dal Milan all'Inter, e la risposta era stata più che chiara.

Al: "Mandate un messaggio a Hakan! Non sento! Mandate un messaggio a Hakan", è stato intonato un coro molto volgare: "Calhanoglu figlio di p….". Nei giorni successivi il presidente del Milan Scaroni si scusò con i dirigenti dell'Inter.

Mentre il centrocampista turco in una successiva intervista disse: "A 40 anni io non lo avrei fatto: non ne ha 18. Gli piace attirare l'attenzione, vive di questo adesso. Non ha dato alcun contributo quest'anno, praticamente non ha mai giocato. Non mi interessa, comunque: non è giusto da una persona che mi chiamava sempre quando giocavo al Milan per andare a cena o a fare una gita in moto insieme. Ha scritto di me nel suo libro, ma ne aveva bisogno altrimenti il libro sarebbe stato vuoto. Non gli rispondo neanche". Calhanoglu lo scorso giugno rispose a Ibra, mentre Mbappé non lo ha fatto con il Dibu Martinez. Ora chissà se arriverà una risposta del portiere argentino a Ibrahimovic.

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