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Ibrahimovic contro Allegri davanti a tutti: “Non c’è nulla da ridere, hai fatto cagare”

L’Ibrahimovic che oggi trascina il Milan non è diverso da quello che qualche tempo fa affrontò Massimiliano Allegri davanti a tutti. Debordante e sincero, fino alle estreme conseguenze: scoppiò la guerra.
A cura di Paolo Fiorenza
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Decisivo anche ieri sera contro il Genoail suo gol su punizione ha spianato la vittoria al Milan Zlatan Ibrahimovic è il leader tecnico ed emotivo di un Diavolo riportatosi a stretto contatto col Napoli capolista. Strapotente, debordante, carismatico: a 40 anni il gigante di Malmoe chiama la società rossonera perché gli allunghino il contratto per un altro anno. "Pioli ha rinnovato? Ora devo rinnovare anche io – dice ridendo nel dopo partita – Se lui rinnova, rinnovo io".

L'intesa con l'attuale tecnico del Milan è totale: "Le occhiatacce in passato a Pioli dopo le sostituzioni? Adesso ha ragione, prima no!". Dal canto suo, l'allenatore emiliano rivela un dettaglio che fa capire quanto il feeling sia reciproco: "Ibra è stato l'unico giocatore che mi ha mandato un messaggio per il rinnovo dicendomi ‘complimenti mister, meritato' ". Un asse solidissimo che sottende anche il rispetto per l'uomo ed è alla base degli attuali successi rossoneri.

Del resto lo svedese dice esattamente quello che pensa, anche quando non piacerà a chi è il destinatario delle sue parole. È quello che accadde al Milan il 6 marzo 2012, durante la sua prima avventura con la maglia del Diavolo. I rossoneri giocarono il ritorno degli ottavi di Champions League in casa dell'Arsenal, presentandosi ad Emirates Stadium forti del 4-0 dell'andata. Un ‘cuscinetto' che il Milan rischiò di buttare alle ortiche, visto che fu sconfitto per 3-0. Cosa successe nel dopo partita lo racconta oggi Ibrahimovic, e non fu una festa in spogliatoio. Non lo fu perché fu lui a trasformarla in altro, quasi una guerra dei mondi, del vedere il calcio e la vita, nei confronti dell'allora tecnico rossonero Massimiliano Allegri.

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"Avevamo perso 3-0 con l’Arsenal, e Allegri era tutto contento. È vero che avevamo passato il turno, ma non c’era nulla da ridere, e gliel’ho fatto notare – racconta Ibra alla Gazzetta dello Sport – Allegri mi rispose: ‘Tu Ibra pensa a te, che hai fatto cagare'. Gli ho ribattuto che aveva fatto cagare lui: per paura si era portato due portieri in panchina… Allegri è bravissimo a gestire lo spogliatoio, ma doveva avere più coraggio: andare al Real Madrid, misurarsi con l’estero. Invece ha fatto la scelta comoda".

Quello scontro in spogliatoio a Londra fu durissimo, come testimoniò anni dopo Gianluca Zambrotta, che quella sera era in panchina: "Con l'Arsenal, dopo aver perso 3-0, Allegri ci fece comunque i complimenti, non è stata una grande mossa. Ibrahimovic si arrabbiò e quasi vennero alle mani nello spogliatoio". Mentalità vincente, si chiama: il motivo per cui a 40 anni il totem svedese ha ancora la voglia di mangiarsi l'erba e il mondo.

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