I telecronisti si abbracciano e piangono alla fine di Inter-Barcellona: sono squassati dalle emozioni

Inter-Barcellona è già un classico destinato a fare la storia del calcio, non solo per il risultato finale di 4-3, ma anche per l'alternarsi vorticoso e trascinante delle emozioni, e ancora per l'importanza della posta in palio, la qualificazione alla finale di Champions League. Impossibile restare impassibili di fronte a uno spettacolo così potente, su un palcoscenico da sogno come il Meazza ribollente di un tifo che ha spinto l'Inter a gettare il cuore oltre ogni ostacolo. Impossibile anche se non si tifava per nessuna delle due squadre, impossibile anche se si fosse stato un uccello volato lì per caso e rimasto avvinto dalla bellezza dello sport al suo massimo.
I telecronisti brasiliani crollano alla fine di Inter-Barcellona: si abbracciano e piangono
E impassibili non sono rimasti i due telecronisti della TV brasiliana ‘TNT Sports', che alla fine della partita non hanno retto alla tempesta dei sentimenti e hanno fatto la prima cosa che gli è venuta in mente, la più umana, la più bella: abbracciarsi, stringersi forte e piangere come bambini. Perché non c'è vergogna nel manifestare le proprie emozioni e liberarle senza filtri. L'abbraccio è la forma più istintiva di condivisione, le lacrime possono essere di gioia o dolore, oppure semplicemente sgorgano quando il nostro cuore si trova di fronte a qualcosa che tracima oltre il contenibile.
Inter-Barcellona del 6 maggio 2025 è stata semplicemente troppo per essere tenuta dentro: "L'emozione di vivere la storia", ha scritto l'emittente brasiliana nel postare sui social il video del crollo emotivo dei due telecronisti. Sapevano di aver assistito a qualcosa di epocale, qualcosa di cui parlare tra anni e anni, qualcosa da raccontare ai figli dei figli.
Luci a San Siro, di quella sera… io c'ero e anch'io c'ero, e anch'io, anch'io. C'ero quando sembrava tutto perso e poi segnò Acerbi al 93′, c'ero quando non si riusciva neanche a respirare e segnò Frattesi al 99′, c'ero quando l'arbitro fischiò la fine della partita e piangevano tutti. C'ero quando Lautaro giocò con una sola gamba, quando Sommer fece cose non umane, quando Thuram abbracciò Yamal per consolarlo. Momenti già presi con la propria mano dal Dio del Calcio e posati con cura nella teca: per sempre lì, per sempre nella memoria di chi ha visto.