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I malumori di Agnelli e della dirigenza per il rendimento della Juventus di Pirlo

La prestazione e la sconfitta contro il Benevento ha alimentato tutti i dubbi sulla Juventus a fine ciclo. Pirlo è sul banco degli imputati assieme ai calciatori e alla dirigenza, che ha compiuto determinate scelte. A rendere più difficile e delicata la posizione del tecnico è anche un colloquio con il presidente, Agnelli. Ecco cosa sta succedendo.
A cura di Maurizio De Santis
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La prestazione e la sconfitta contro il Benevento hanno assestato un brutto colpo alla Juventus. È stato come prendere un cazzotto in pieno viso e finire al tappeto. La conta non s'è rivelata fatale ma la squadra s'è rialzata suonata. È fuori dalla lotta scudetto, nonostante le dichiarazioni orgogliose di Pirlo: il -10 dall'Inter appare incolmabile allo stato dei fatti. Rischia perfino la qualificazione alla prossima edizione della Champions, dopo essere uscito senza gloria agli ottavi contro un Porto più modesto ma meglio organizzato. Ha numeri da paura soprattutto se raffrontati al recente passato: -11 rispetto a Sarri, -20 rispetto ad Allegri. Quanto al gioco e tutto ciò che riguarda l'aspetto tattico ci sono più ombre che luci: clamoroso l'errore commesso da Arthur (ma le colpe non sono solo sue) e altrettanto grottesca la facilità disarmante con la quale Gaich ha fatto gol.

Le sensazioni restano negative per un trend di rendimento che, eccezion fatta per pochi momenti, è nel solco di una stagione da fine ciclo. Il diesse Paratici ha confermato in TV la fiducia all'allenatore: ci ha messo la faccia ed è andato a spiegare cosa è successo e cosa sta accadendo, ribadendo quanto sia difficile il momento attraversato dalla squadra. Una "novità" rispetto alla sconfitta contro i lusitani in Coppa quando si notò l'assenza sia dei vertici del club (come non era successo contro Ajax e Lione) sia dei "senatori".

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Lo scafo imbarca acqua e prima che affondi il presidente, Andrea Agnelli, interviene a turare le falle. Secondo quanto raccontato dal quotidiano torinese ‘La Stampa' ci sarebbe stato anche un confronto tra Pirlo e il presidente Agnelli a rendere più difficile la posizione del tecnico. Appare chiaro come, in caso di mancata qualificazione alla Champions, è difficile possa essere riconfermato. Ecco perché se lo scorso 9 marzo l'allenatore era apparso sicuro e convinto di proseguire l'esperienza in panchina adesso tutto è legato all'evoluzione della situazione e alla necessità di non potersi permettere altri scivoloni del genere.

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