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“I giocatori del Napoli ridevano sul gol annullato a Pandev”, ma il fallo c’era: il regolamento

La rete del momentaneo pareggio segnata da Pandev è divenuta oggetto di polemica per la decisione dell’arbitro Di Bello di annullare col Var il gol del macedone. Nell’episodio in questione Buksa commette fallo sul portiere azzurro, Meret. La discriminante che ha diviso la platea dei tifosi è se il numero uno dei partenopei aveva o meno il controllo del pallone al momento del contatto.
A cura di Maurizio De Santis
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Il gol del Genoa segnato da Goran Pandev e annullato dall'arbitro Di Bello col Var è l'episodio da moviola che ha fatto discutere a margine della partita con il Napoli (vittorioso al Ferraris per 1-2). Perché il direttore di gara, che in un primo momento aveva convalidato la rete, ha cambiato idea? Qual è stata la valutazione fatta e, soprattutto, era un caso da on-field-review? La risposta alle domande che hanno alimentato il dibattito sulla decisione è duplice: da un lato c'è il regolamento del gioco del calcio (la norma 12.2) che spiega quando si ravvisa un'azione fallosa (la più classica carica al portiere) in caso di contatto tra un calciatore e l'estremo difensore in uscita; dall'altro c'è la considerazione che l'importanza dell'episodio in questione (gol segnato) abbia spinto gli assistenti al Var e lo stesso arbitro a ritenere la convalida della rete come un chiaro errore.

Il tecnico del Grifone, Davide Ballardini, ha commentato con ironia quanto accaduto: "C'erano 4-5 giocatori del Napoli vicino a me e ridevano. Pensavano anche loro che la rete fosse regolare". Luciano Spalletti ha ribadito come il ricorso al Var sia stato giusto: "Buksa cerca solo il contatto con il portiere, va lì solo per disturbarlo. La palla ormai l'ha vista che è lunghissima. Meret perde palla perché impatta con lui". Ed è proprio la dinamica dell'azione, il contatto tra Buksa e Meret che trova descrizione nel regolamento.

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La discriminante che ha diviso la platea dei tifosi è se il numero uno degli azzurri aveva o meno il controllo del pallone. Per l'arbitro Di Bello era effettivamente così, ecco perché – sia pure dopo la revisione alla moviola in campo – ha annullato la marcatura del macedone:

Si considera che un portiere abbia il controllo del pallone – si legge nella norma 12.2 del regolamento del gioco del calcio – con la/e mano/i quando:
• il pallone è tra le sue mani o tra la mano e una superficie qualsiasi (ad esempio: il
terreno, il proprio corpo) o toccandolo con qualsiasi parte delle braccia o delle mani
salvo che il pallone non rimbalzi dal portiere o questi abbia effettuato una parata
• tiene il pallone sulla mano aperta
• fa rimbalzare il pallone sul terreno o lo lancia in aria
Quando un portiere ha il controllo del pallone con la/e mano/i non può essere contrastato da un avversario.

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