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Guardiola gigante di sportività: “La Champions è una moneta, poteva vincere l’Inter”

Dopo la finale di Champions vinta con il suo Manchester City contro l’Inter Pep Guardiola ha con grande sportività esaltato gli avversari e il calcio italiano.
A cura di Marco Beltrami
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Pep Guardiola è ovviamente soddisfatto per la vittoria della Champions League con il Manchester City ai danni dell'Inter. L'allenatore catalano però con grande onestà intellettuale ha riconosciuto i meriti degli avversari che a suo dire avrebbero anche potuto vincere la partita. Grandi complimenti per il calcio italiano da parte del manager capace di piazzare il secondo triplete della sua carriera.

Intervenuto ai microfoni di Sky, Pep ha analizzato la serata con grande pragmatismo ammettendo che il match si era dimostrato aperto a qualsiasi risultato: "Sono contento, adesso dobbiamo processare un po'. Ho la tranquillità di sapere che potevamo pareggiarla, andare ai supplementari, perderla, vincere più agevolmente se Foden segnava il 2-0. Questa competizione è una moneta. O sei molto molto più forte ma non è questo il caso quando giochi contro l'Inter. Ora abbiamo vinto e Pep è bravissimo, gli altri anni eravamo un disastro. Abbiamo fatto una cosa unica, con il triplete e portato questa squadra in 10 anni dove si merita".

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Quali sono state le difficoltà del Manchester City contro l'Inter? Guardiola parte dall'analisi della finale di Champions per complimentarsi con gli avversari: "In carriera mi sono adattato ai giocatori, l'idea è sempre la stessa: fare una buona uscita di palla, una buona pressione alta, tenere l'uomo in più in mezzo al campo. Oggi abbiamo fatto fatica perché Calhanoglu saltava Rodri e libero era John Stones e non l'abbiamo trovato. Pensavano che Brozovic saltava Rodri e Gundogan dietro aveva lo spazio. Quando ci manca questo… a volte giochi contro squadre che sono brave. Complimenti all'Inter, lo sapevo prima e non è un caso quello he ha fatto questo quest'anno. Squadra sensazionale e io immagino quello che sentono loro perché lo abbiamo sentito due anni fa. Ma sono la seconda squadra più forte d'Europa e mica poco". 

E poi via con l'esaltazione del calcio italiano e in particolare di chi sta portando idee nuove: "L'Inter è  una squadra difficile, fisicamente sono fortissimi. Il calcio italiano è arrivato in fondo nelle tre competizioni ed è sempre il calcio italiano. Distante dalla Premier? Il problema è che si deve viaggiare. Quando sei sempre a casa non vedi più lontano di te. Abbiamo la tendenza di parlare male di quello che siamo, e alla fine ogni Paese ha la sua particolarità. Vedo cosa dell'Inter, del Napoli, del Milan dell'anno scorso e dico che sono bravi. Non è buttare la palla avanti, tutti dietro e aspettare un contropiede. Ora è finito quello. Immaginavo quando giochi con Antonio Conte, le squadre ti giocano in corto e ti svuotano in mezzo al campo… è difficilissimo. Tanto merito a quello che abbiamo fatto".

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