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Giuseppe Furino ricoverato per emorragia cerebrale: è grave

Giuseppe Furino, 76 anni, ex calciatore della Juventus, è ricoverato in ospedale per un’emorragia cerebrale. Le sue condizioni sono gravi ma stabili. A marzo dell’anno scorso il dramma della morte della moglie a causa del Covid.
A cura di Maurizio De Santis
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Beppe Furino ricoverato in ospedale per un'emorragia cerebrale
Beppe Furino ricoverato in ospedale per un'emorragia cerebrale

Giuseppe Furino, 76 anni, ex calciatore della Juventus, è ricoverato in ospedale per un'emorragia cerebrale. Le sue condizioni sono gravi ma stabili. La notizia del malore che ha colpito l'ex capitano della "vecchia signora" ha colto di sorpresa i tifosi: quelli coi capelli bianchi, gli appassionati di storia del club e i più giovani che non dimenticano gli uomini simboli del passato lo ricordano come un'icona degli Anni Settanta e Ottanta, l'uomo di lotta e di governo nel cuore della mediana, l'ex capitano che a Torino ha conquistato otto scudetti e vissuto alcuni dei momenti più belli dei bianconeri.

Furino si trova nella Stroke Unit dell'ospedale Santa Croce di Moncalieri. Ansia e fiducia fanno parte del corredo accessorio di attesa e preoccupazione per la sua salute. Il quadro clinico non è incoraggiante: non migliora, né peggiore ma la situazione resta seria. Per adesso non è previsto alcun intervento chirurgico, serve attendere e valutare con attenzione l'evoluzione delle prossime ore prima di prendere ogni decisione.

Giuseppe Furino (sulla destra, accosciato) con la fascia di capitano della Juventus. Nello scatto si ricnoscono due icone bianconere, Paolo Rossi e Gaetano Scirea, che hanno lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi.
Giuseppe Furino (sulla destra, accosciato) con la fascia di capitano della Juventus. Nello scatto si ricnoscono due icone bianconere, Paolo Rossi e Gaetano Scirea, che hanno lasciato un vuoto incolmabile nel cuore dei tifosi.

La famiglia Furino vive ancora una volta ore durissime. Un anno fa a sconvolgere l'ex calciatore e i suoi cari fu la morte della moglie, Irene Vercellini, avvenuta a marzo a causa del Covid. Un evento per il quale l'ex centrocampista non s'è mai dato pace. "Credo di aver fatto da untore portando a casa il virus. Non dimenticherò mai questo dolore tremendo", raccontò spiegando il suo stato d'animo in quei momenti terribili e drammatici. Il vuoto dentro e un senso di colpa straziante, "infinito" (così definì quell'emozione che lo assillava) per quanto accaduto: Furino ne parlò senza nascondere nulla e svelò di sentirsi "confuso e frastornato".

Furino in azione con la maglia della Juventus durante un match di campionato.
Furino in azione con la maglia della Juventus durante un match di campionato.

Una frase pronunciata in un'intervista a Repubblica qualche anno fa rende bene l'idea di come Furino abbia vissuto da calciatore e, più ancora, l'interpretazione che dava al suo ruolo. "Capitano sì, bandiera no. Non mi è mai piaciuto l'accostamento con le bandiere, che stanno alte in cima a un pennone. Io stavo rasoterra, a lottare". E da uomo di lotta ha conquistato, oltre agli otto titoli tricolori, anche due Coppe Italia, una Coppa Uefa e una Coppa delle Coppe con la maglia della Juventus. Nel 1970 arrivò anche un'onorificenza particolare: la medaglia d'oro al valore atletico "per meriti eccezionali". Forza Beppe, non mollare.

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