Francesco Coco: “L’infortunio alla schiena mi ha tolto tutto. Oggi vivo ad Abu Dhabi, bella vita”

Francesco Coco fu un prodotto del vivaio del Milan. Con Fabio Capello in panchina arrivò il suo esordio in Serie A con la maglia rossonera nella trasferta di Padova coincisa con l'ultimo gol di Franco Baresi nel massimo campionato italiano. Esperienze, curiosità e aneddoti che Coco ha raccontato a Radio Serie A spiegando anche cosa stia facendo oggi dopo aver smesso di giocare. Per lui si sono aperte le porte di una nuova carriera nelle vesti di commentatore tv della Serie A per una televisione di Abu Dhabi. Ed è proprio qui che vive ormai da diverso tempo.
"Continua ad essere un'esperienza positiva, io sono arrivato nel Golfo 13 anni fa quasi per caso e col tempo decisi di restarci – spiega – È stata una scelta alla fine piacevole, non pensavo perché abbiamo sempre questi pregiudizi sugli emirati chiusi, troppe regole, invece fondamentalmente di base sono molto più vicini a noi come mentalità, sono occidentalizzati, hanno le loro regole ma sono semplicissime e puoi fare tutto quello che vuoi". Poi svela cosa accadde prima del suo ritiro dal calcio giocato: "Persi il 45% della muscolatura, non riuscivo a stare in piedi".

Fu quello il momento in cui Coco ebbe la certezza di dover smettere col calcio giocato: "Io purtroppo ho rotto due crociati alle due gambe mentre la schiena è stato l'infortunio che mi ha tolto tutto, persi il 45% di muscolatura dalla gamba sinistra ed era quasi impossibile tornare a giocare, non riuscivo neanche a stare in piedi e decisi di smettere di giocare". Nella sua carriera c'è stato anche spazio per i chiacchiericci sulla sua vita notturna: "Sicuramente mi sono divertito, non mi sono fatto mancare nulla, ma è anche vero che anche a 20-22 anni ci deve essere lo spazio anche per poter crescere umanamente facendo le proprie esperienze con la consapevolezza di essere un professionista".
L'arrivo di Terim che lo portò a lasciare il Milan
Il passaggio al Barcellona dal Milan avvenne a causa dell'arrivo di Terim sulla panchina rossonera: "Ebbi scontri verbali con lui, non digerivo il suo modo di lavorare, arrivò con una presunzione incredibile e parlava pochissimo italiano – spiega -. Non mi piaceva tanto e le cose le dicevo in faccia. Mi fece infuriare quando in una trasferta a Piacenza il mister non era seduto davanti in pullman ma in macchina dietro. Aveva questo atteggiamento e litigai con lui i primi due-tre giorni, tutte le partite le giocai sempre in ritiro mentre la prima di campionato mi mese in panchina. Da lì decisi di accettare il Barcellona, neanche la telefonata con Ancelotti dopo il suo arrivo mi convinse a tornare".

Il ricordo di quella partita dei Mondiali 2002 tra Italia e Corea
Coco ricorda poi anche l'esperienza vissuta con la maglia dell'Italia in quella partita contro la Corea nei Mondiali 2002: "Dal riscaldamento si respirava un'aria bella tesa, la partita era indirizzata completamente dalla parte loro, giocare diventava impossibile – spiega – Con Moreno io e Panucci avendo giocato in Spagna ci parlavano in spagnolo ma lui con questi occhi da pesce lesso guardava in aria senza darti attenzione e questo è stato frustrante".