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Eintracht furioso con il Napoli per il trattamento dei suoi tifosi: atto di protesta ufficiale

La vigilia di Napoli-Eintracht di Champions è contraddistinta oltre che dagli scontri in città, anche dalla presa di posizione ufficiale del club tedesco molto arrabbiato già dai giorni scorsi nei confronti dei partenopei.
A cura di Marco Beltrami
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La partita tra Napoli ed Eintracht valida per il ritorno degli ottavi di Champions, purtroppo è finita in secondo piano in queste ore in terra partenopea. La situazione è molto calda alla luce degli scontri in città, con i tifosi ospiti che stanno creando non pochi problemi con tanto di scontri con le forze dell'ordine e scene di guerriglia urbana. Tutto è nato dal divieto di vendita dei biglietti ai sostenitori tedeschi poi limitato a quelli di Francoforte, con la decisione del TAR che ha confermato quella del prefetto. Una decisione che ha fatto infuriare anche il club di Francoforte, che con una forte presa di posizione ufficiale ha "boicottato" il classico pranzo UEFA della vigilia non presentandosi per metà a Napoli. Anche il presidente Fischer è rimasto in Germania.

Mentre circa 600 ultrà dell'Eintracht stanno seminando il panico in centro a Napoli dunque, i vertici dell'Eintracht hanno mostrato con i fatti la propria indignazione per il divieto di vendita dei biglietti per la sfida di Champions. La dirigenza della società di Francoforte ha cercato con tutti i mezzi legali di contrastare la decisione presa e si è molto arrabbiata, stando alla stampa locale, anche con il Napoli per quella che è stata considerata una "mancanza di supporto".

Secondo loro ci sarebbe lo zampino dei partenopei dietro i provvedimenti della prefettura, scenario più volte smentito dal club e dallo stesso Spalletti ieri in conferenza stampa: "È un provvedimento adottato in conseguenza di quello che è successo all’andata. Non è stato garantito il massimo dell’ordine pubblico per i nostri tifosi che si sono trovati in condizioni spiacevoli. Bisogna fidarsi degli organi ufficiali. Non dipende dal Napoli, si è fatto ironia su questo e non è corretto".

Ecco allora che l'Eintracht ha deciso di protestare in modo particolare e ufficiale, facendo saltare il classico pranzo UEFA, che si tiene di solito prima delle partite di Champions nella città ospitante con entrambe le dirigenze.Non solo, ma gran parte dei vertici del club non si sono spostati da Francoforte per protesta: il CEO Axel Hellmann, il CFO Oliver Frankenbach, il presidente del consiglio di sorveglianza Philip Holzer e il presidente Peter Fischer sono rimasti in Germania.

Per il patron Fischer in particolare, questo mancato viaggio a Napoli, viene considerato uno dei momenti più amari dei suoi 23 anni di mandato, visto che avrebbe voluto festeggiare il 67° compleanno assistendo ad una delle partite più importanti della storia del club. Le uniche persone arrivate a Napoli dunque, sono quelle che si occupano delle pratiche essenziali, ovvero il direttore sportivo Markus Krösche, Philipp Reschke come direttore per la sicurezza e gli affari dei tifosi e i manager di divisione Jan Martin Strasheim (media) e Florian Reißing (organizzazione della giornata e affari dei tifosi). Insomma un'atmosfera tutt'altro che da Champions.

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