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De Laurentiis racconta i quattro incontri con Allegri nel suo ufficio: “Venne a darmi lezioni”

Aurelio De Laurentiis ha presenziato anche lui alla premiazione di Luciano Spalletti nella dodicesima edizione del Premio Bearzot. Il presidente del Napoli ha ripercorso le tappe che l’hanno portato ad acquistare il club partenopeo fino alla scelta dell’allenatore rivelando anche i colloqui particolari con Allegri.
A cura di Fabrizio Rinelli
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Giornata di premiazioni oggi a Napoli dopo la partita giocata dall'Italia di Mancini ieri contro l'Inghilterra al ‘Maradona' e terminata con il punteggio di 1-2 in favore della squadra di Southgate. Dall'azzurro della Nazionale a quello della squadra partenopea, ma sempre restando nello scenario del capoluogo campano, Luciano Spalletti ha ricevuto il Premio Bearzot giunto alla sua dodicesima edizione. Nella Sala dei Baroni, nello splendido scenario del Maschio Angioino, ha presenziato alla cerimonia, oltre a tutte le più alte cariche federali dello sport e del calcio italiano, anche il presidente del club azzurro, Aurelio De Laurentiis.

Il presidente azzurro ha voluto prendere parte all'evento anche per omaggiare il suo allenatore per questo fantastico percorso in campionato – Napoli ormai vicinissimo allo Scudetto – e anche in Champions. Prima della consegna del premio però, il patron dei partenopei ha voluto dire la sua ripercorrendo un po' tutte le tappe che l'hanno portato all'acquisto del Napoli nei giorni in cui il club era immischiato nel dramma (sportivo ndr) del fallimento. Un autentico show di De Laurentiis che ha svelato scenari relativi a quei giorni ma soprattutto alla scelta del nuovo allenatore dopo l'addio a Gattuso e l'avvento di Spalletti. Curiosità però soprattutto sulle parole espresse nei confronti di Massimiliano Allegri e sul confronto avuto con l'attuale allenatore della Juventus prima di virare definitivamente sul tecnico di Certaldo.

De Laurentiis in compagni di Roberto Mancini, il sindaco di Napoli e Gravina.
De Laurentiis in compagni di Roberto Mancini, il sindaco di Napoli e Gravina.

De Laurentiis ha parlato di tutto ciò che l'ha portato a comprare il Napoli praticamente dal nulla, in una normale giornata di vacanze a Capri insieme alla sua famiglia. "Siamo partiti dal basso – ha spiegato il patron degli azzurri – Nel 1999 mi presentai con un assegno di 125 miliardi e Ferlaino mi fece causa (ride, ndr). Me ne ero anche dimenticato perché i miei figli si stavano laureando a Los Angeles". Il presidente del Napoli ha poi raccontato i retroscena dell'affare andato poi finalmente in porto: "Nel 2004 ero a Capri per le vacanze e non sapevo che il Napoli fosse fallito – spiega – Vidi Gaucci che voleva comprare il club per 5 milioni e appena ho saputo del fallimento, contro il parere di mia moglie e di mio figlio Luigi, che voleva impadronirsi di Hollywood e non voleva mi ‘incasinassi', io andai avanti".

Il patron dei partenopei ricorda il discorso fatto alla famiglia e soprattutto a suo figlio Luigi: "Gli dissi: ‘figlio mio, cosa vuoi che sia il calcio rispetto al cinema che è così complesso – aggiunge – Così è partito quest'avventura bellissima partita 18 anni fa. Ricordo che da Los Angeles andavo in questi campetti del Sud a prendere sputi in testa e a chiudermi negli spogliatoi, pensai: pensa che passaggio di carriera… La mia famiglia contentissima (ride, ndr)". A tal proposito, le cose oggi sembrano essere invece totalmente diverse rispetto al passato e alle aspettative di moglie e figli: "Alla fine mia moglie è diventata tifosa, si strappa i capelli quando gioca il Napoli, non si può vedere la partita con lei mentre io sono ‘inglese' nell'approccio".

L'incontro tra Allegri e Spalletti a Napoli nell'ultimo match giocato dai bianconeri al 'Maradona'.
L'incontro tra Allegri e Spalletti a Napoli nell'ultimo match giocato dai bianconeri al ‘Maradona'.

Il capitolo relativo a Luciano Spalletti è invece ancora più interessante e rivela scenari inaspettati fino a questo momento che forse solo chi era più vicino a De Laurentiis conosceva alla perfezione. "Sono felice per il premio vinto da Spalletti – esordisce De Laurentiis parlando del tecnico di Certaldo – La mia è stata una felice intuizione. Ho dovuto depistarlo". Il Napoli era in piena crisi e con Gattuso le cose non stavano andando benissimo in una stagione poi culminata clamorosamente col mancato accesso della squadra al quarto posto Champions a seguito del pareggio 1-1 contro il Verona in casa nell'ultima gara di campionato: "Gattuso in quel momento non si sentiva bene e andai a Milano al Bosco Verticale per incontrare Spalletti, che avevo sentito già prima che andasse alla Roma e disse di no – racconta De Laurentiis – Venne ad aprirmi e gli dissi: ‘Luciano ho un grosso problema, se non si dovesse sentire bene Gattuso ho bisogno di te' . E lui: ‘No, a giugno vengo'. Alla fine gli strappai un sì anche per l'immediato se fosse servito".

Una sorta di accordo sulla fiducia che poi fu messo nero su bianco proprio a seguito di quella stagione culminata in maniera così amara dando inizio al progetto Spalletti che oggi ha visto il Napoli arrivare a un passo dallo Scudetto e tra le candidate alla vittoria della Champions. Ma ciò che ha incuriosito maggiormente i presenti è stato l'aneddoto su Massimiliano Allegri. "Con Spalletti siamo andati avanti fino a giugno perché sono un gentiluomo e non ho voluto segare Gattuso – ha spiegato – Forse sarei andato prima in Champions se l'avessi fatto". Poi svela tutto: "Nel frattempo per depistare tutti passai per Conceicao, per quello che ora sta alla Juventus (Allegri ndr) che venne per quattro volti a farmi lezione di calcio durante i lauti banchetti a via XXIV maggio (gli ufficia della ‘Filmauro' ndr) e poi alla fine venne il bravo Luciano a riportarci tra i primi tre in Italia e anche quell'anno, lo scorso, poteva accadere qualcosa di diverso". Una battuta finale sullo Scudetto: "Se le regole del calcio fossero diverse forse lo scudetto lo avremmo portato a Napoli già altre volte". Alla fine la conferma che tutti aspettavano: "Spalletti resterà a Napoli".

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