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Dalla vittoria in Libertadores alla carriera da narcotrafficante: condannato a 11 anni di carcere

L’ex centrocampista della Nazionale colombiana Jhon Viáfara è stato condannato a 11 anni e 3 mesi di carcere per narcotraffico dalla Corte Federale del Texas. Il suo nome è legato alla storica vittoria in Copa Libertadores con la maglia dell’Once Caldas, con tanto di gol segnato in finale contro il Boca Juniors. Ora la triste fine dietro le sbarre.
A cura di Paolo Fiorenza
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Ricchezza e fama, ma anche l'attrazione fatale per una piaga che in Colombia è ancora più che mai sanguinante, il narcotraffico. Jhon Viáfara aveva tutto e non è un'esagerazione. Nazionale colombiano, vincitore di una storica Copa Libertadores con tanto di gol segnato in finale, carriera europea in Premier League e Liga: l'ex centrocampista classe '78 non ha il classico profilo del bandito.

E invece una volta appesi gli scarpini al chiodo nel 2015, Viáfara ha intrapreso una seconda carriera non sportiva: è diventato un narcotrafficante, e non di poco conto, vista la pesante condanna che si è beccato dalle autorità degli Stati Uniti, dove era stato estradato: 11 anni e 3 mesi di carcere.

Jhon Viáfara non è un nome sconosciuto in Sudamerica, tutt'altro. Ha giocato 7 anni con la Nazionale colombiana, disputando due edizioni della Copa America nel 2004 e 2007. Ma soprattutto è scolpito negli annali calcistici continentali per la rete segnata con la maglia dell'Once Caldas nella finale di Copa Libertadores del 2004: il match di ritorno contro il favoritissimo Boca Juniors terminò 1-1 nei tempi regolamentari, dopo lo 0-0 dell'andata alla Bombonera, con vittoria della squadra colombiana poi ai rigori. È l'unico storico successo dell'Once Caldas nell'equivalente sudamericana della Champions League: il trionfo consegnò il centrocampista alla storia.

Poi la certificazione dello status internazionale raggiunto, con lo sbarco in Europa e le maglie di Portsmouth, Real Sociedad e Southampton, infine il ritorno a casa per chiudere la carriera calcistica ed imbracciarne un'altra, evidentemente non meno remunerativa. Arrestato 3 anni fa a Jamundí, nel nord della Colombia, con l'accusa di aver inviato oltre cinque chili di cocaina sul suolo nordamericano tramite piccoli aerei e motoscafi, è stato poi estradato negli Stati Uniti.

Adesso, dopo il processo in cui si è dichiarato colpevole, ecco la condanna da parte della Corte Federale di Sherman, nel Texas: Viáfara dovrà restare 11 anni e 3 mesi dietro le sbarre. I pubblici ministeri hanno accusato l'ex calciatore di aver pianificato con i membri del Cartello del Golfo i trasferimenti di droga dalla Colombia passando per il Messico fino Stati Uniti.

"I trafficanti dovrebbero prenderne atto: non importa chi sei, non importa dove vivi, gli Stati Uniti ti perseguiteranno se ti unisci al complotto per inviare droga nel nostro paese", ha chiosato il procuratore texano Nicholas Ganjei. I bei ricordi sono alle spalle, Viáfara ora potrà raccontare ai suoi compagni di cella di quando faceva esplodere lo Estadio Palogrande prima di sollevare il massimo trofeo per un calciatore sudamericano: il tempo non gli mancherà.

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