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Cristiano Ronaldo ha voluto mortificare Carragher in diretta TV: era parte di un piano

Cosa aveva fatto di male Carragher? Cosa aveva detto di così offensivo da provocare la reazione piccata di CR7? Chi conosce bene il cinque volte Pallone d’Oro non resta stupito per quanto accaduto.
A cura di Maurizio De Santis
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Il momento in cui Cristiano Ronaldo snobba in diretta TV Carragher, a pochi minuti dall'inizio della partita di Premier League tra Manchester United e Liverpool.
Il momento in cui Cristiano Ronaldo snobba in diretta TV Carragher, a pochi minuti dall'inizio della partita di Premier League tra Manchester United e Liverpool.

Cristiano Ronaldo sapeva chi avrebbe trovato a bordo campo. Sapeva quali ex calciatori, oggi opinionisti, avrebbe incrociato sul prato di Old Trafford prima della partita con il Liverpool. E aveva un sassolino dalla scarpa da togliere. L'immagine di CR7 che snobba Jamie Carragher in diretta TV durante il riscaldamento può sembrare un episodio casuale ma non è così.

Era tutto studiato a tavolino. Il campione portoghese ha atteso il momento giusto, l'occasione migliore, il palcoscenico mediatico di maggior risalto, la presenza di un paio di totem del Manchester United (Neville e Keane) accanto al ‘nemico' dei Reds e ha messo in scena la sua vendetta. L'ha consumata a freddo rifiutando la stretta di mano, lanciando un'occhiataccia e un sorriso di scherno all'interlocutore ignorato, dribblato, "totalmente cancellato" per usare le parole dello stesso Carragher.

Chi conosce bene il cinque volte Pallone d'Oro, chi sa quanto il suo ego sia suscettibile, chi ha toccato con mano come abbia dalla sua parte una sorta di ‘grande occhio di Sauron' che tutto vede e tutto ascolta non resta stupito per quanto accaduto. "Aveva bisogno di umiliarlo e metterlo in imbarazzo in diretta TV", spiega Rio Ferdinand.

CR7 saluta con affetto gli ex dello United, Neville e Keane, ma rifiuta la stretta di mano all'ex Liverpool. Dietro quel gesto ci sono un motivo preciso e un piano calcolato.
CR7 saluta con affetto gli ex dello United, Neville e Keane, ma rifiuta la stretta di mano all'ex Liverpool. Dietro quel gesto ci sono un motivo preciso e un piano calcolato.

Ecco perché l'impressione che il campione lusitano abbia voluto mortificare la vittima designata è stata tangibile, non frutto di una suggestione. "Cristiano è un calcolatore – ha aggiunto l'ex United – ed è sempre molto bene informato su quanto sta accadendo. Anche quando è a casa, non stacca del tutto né si disconnette dal mondo del calcio".

Perché? Cosa aveva fatto di male Carragher? Cosa aveva detto di così offensivo da provocare la reazione piccata dell'ex Real? Ne aveva elogiato la grande professionalità e una cura del proprio fisico tale da permettergli di restare su alti livelli a lungo ma una riflessione non è piaciuta affatto a CR7: "Ora ha 37 anni, in questa stagione ne compirà 38 e non è più lo stesso calciatore di prima. È ancora un grande goleador ma penso che nessun altro club in Europa lo voglia".

Non è solo smania di controllo, c'è dell'altro. Cristiano Ronaldo vive (anche) di questo, si dà la carica con questo: il brusio non lo scalfisce, il chiacchiericcio non gli toglie certo il sonno e trae linfa vitale quando lo attaccano oppure è al centro delle polemiche più furibonde (proprio come sta accadendo in queste settimane) che lo mettono in discussione.

"Ha sempre fatto così – le parole di Ferdinand -, fin da quando era un giovane calciatore. Usa i social e i commenti sul suo conto come stimolo per migliorarsi". E cita un esempio che spiega bene quanto sia attento (al limite dell'ossessione) a ciò che si dice su di lui. "Cristiano è sempre stato a conoscenza di chi dava giudizi negativi. Una volta mi ha parlato di Gary Lineker perché è un grande tifoso di Messi. Gli dissi: fratello, non sei nemmeno in questo Paese, come fai a saperlo?' Ma lui sa tutto".

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