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Cosa rischia la Juve per l’inchiesta sulla “manovra stipendi”: pericolo penalizzazione

La Procura di Torino continua ad indagare sulla Juventus nell’ambito del filone d’inchiesta sulla “manovra stipendi”. Cosa rischia il club bianconero dopo gli ultimi interrogatori ai calciatori.
A cura di Fabrizio Rinelli
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La Juventus è rientrata in piena lotta Scudetto a seguito di un inizio 2022 davvero esaltante per la squadra di Massimiliano Allegri. Complice anche il tracollo dell'Inter, i bianconeri sono riusciti a recuperare punti per portarsi ai vertici della classifica di Serie A. L'uscita agli ottavi di finale di Champions League contro il Villarreal ha però un po' demoralizzato un ambiente ora scosso anche dall'ennesimo filone d'inchiesta della Procura di Torino iniziato con l'indagine delle plusvalenze. La cosiddetta inchiesta ‘Prisma' che cercava di far luce proprio sui bilanci del club.

A seguito delle manovre sulla compravendita di giocatori a ‘prezzi gonfiati' rispetto al reale valore, sono poi emersi nuovi dettagli su un'inchiesta che ora rischia di ingigantirsi ulteriormente. La Procura di Torino ora infatti indaga anche sugli accordi collaterali presi dal club con alcuni giocatori tra il 2019 e il 2021in pieno Covid. Al centro della questione c'è la riduzione degli stipendi di alcuni componenti della rosa della Juve con il posticipo di alcune mensilità per fare fronte alle entrate insufficienti, senza mettere però nulla all'interno del bilancio.

Un nuovo capitolo di questa indagine che potrebbe così aggravare ulteriormente l'accusa di falso in bilancio mossa nei confronti della stessa società bianconera. Ben quattro sarebbero le mensilità per diversi giocatori della Juventus (da marzo a giugno del 2020) che avrebbero portato al club bianconero un risparmio di 90 milioni di euro. La Procura Torino precisa invece che 67 milioni siano stati pagati successivamente anche se nel bilancio al 30 giugno 2020 risultano solo i 90 milioni di euro di riduzione dei costi. 

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L'indagine della Procura suppone come la Juventus avesse fatto delle trattative private con alcuni giocatori stabilendone tagli e modalità di restituzione attraverso scritture private che poi sarebbero state fatte sparire. Proprio per questo gli inquirenti stanno concentrando le proprie attenzioni sulle perquisizioni in sede. Ecco perché si stanno ascoltando i giocatori indicati però solo come persone informate sui fatti e non come indagati. Il primo ad essere ascoltato dalla Procura è stato Dybala, seguito poi da Alex Sandro e Bernardeschi.

In questo scenario che la Juventus mai avrebbe pensato di potersi trovare, il club ora rischia seriamente di incorrere in una serie di provvedimenti disciplinari. La Vecchia Signora, nel caso in cui dovessero essere confermate le indiscrezioni sulla formulazione di scritture private, potrebbe rischiare, secondo l'articolo 31 comma 3 del Codice, un'ammenda ma anche una penalizzazione:

"La società che pattuisce con i propri tesserati o corrisponde loro compensi, premi o indennità in violazione delle disposizioni federali vigenti, è punita con l’ammenda da uno a tre volte l’ammontare illecitamente pattuito o corrisposto, cui può aggiungersi la penalizzazione di uno o più punti in classifica". Mentre per i calciatori, qualora dovesse essere appurata la presenza di scritture private con la società per ricevere i compensi, il comma 8 prevede che questi "sono soggetti alla sanzione della squalifica di durata non inferiore a un mese".

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