Conte travolto da un’irruzione improvvisa, la conferenza stampa si trasforma in una festa sfrenata

Antonio Conte si è presentato alla conferenza post Scudetto per rispondere come di consueto alle domande dei cronisti presenti al Maradona. Un atto dovuto, nel rispetto del protocollo della Serie A che impone la presenza di un tesserato a disposizione della stampa cui l'allenatore ha dovuto ottemperare malgrado il pensiero, il cuore e le emozioni fossero da tutt'altra parte. Ma proprio quando ha cercato di restare sul pezzo delle domande, tutto improvvisamente è esploso con l'irruzione in sala stampa di un manipolo di giocatori che hanno interrotto tutto e scatenato la festa di fronte a taccuini e telecamere al coro di "I campioni dell'Italia siamo noi".
Un secondo prima un Antonio Conte estremamente professionale, malgrado la stanchezza fisica ed emotiva di aver appena assistito allo scudetto del Napoli in un box in tribuna lontano dal campo e dalla squadra. Compassato, serio, attento a ciò che gli veniva chiesto in conferenza, nella serenità della sala stampa mentre fuori, in città, dentro e fuori al Maradona si scatenava la gioia della festa tricolore. Poi, d'improvviso tutto si è capovolto quando un gruppetto di giocatori capitanati da Di Lorenzo ha preso possesso della situazione, irrompendo e interrompendo quel momento surreale di tranquillità, riportandolo al momento che gli competeva: i festeggiamenti per il quarto titolo della storia partenopea al coro di "i campioni d'Italia siamo noi", di fronte al quale la professionalità ha lasciato spazio ancora una volta alle emozioni.
I giornalisti che stavano assaporando quella parentesi di apparente serenità per strappare qualche risposta da prima pagina sul futuro di Conte, sui suoi rapporti con il presidente De Laurentis, le voci che lo vorrebbero già lontano da Napoli rivolto ad altri lidi per immediate nuove sfide, sono rimasti a bocca asciutta e bagnati dai litri di spumante riversati in sala stampa e sul tecnico. Tra i più scatenati e coinvolgenti del gruppetto d'assalto, Rrahmani e Di Lorenzo che hanno poi coinvolto tutti, chiudendo nel modo migliore una conferenza anacronistica e surreale. Le cui domande sul destino di Conte possono attendere ancora qualche giorno prima di avere le risposte desiderate.