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Conte manda messaggi dal fortino Inter: “Il sostegno di Zhang? Non ho piacere a rispondere”

Alla vigilia di Inter-Verona, Antonio Conte evita di rispondere ad un paio di domande, ma il messaggio arriva lo stesso: destinatario la proprietà cinese. “Se il presidente Zhang è stato comunque di sostegno da lontano nel lavoro quotidiano? Educatamente dico che non mi interessa, non ho piacere a rispondere”.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dopo i due pareggi consecutivi contro Napoli e Spezia, comunque accolti in maniera indolore visto che i punti di vantaggio sul Milan secondo sono ancora 10, l'Inter prova a dare l'ultimo scossone per cucirsi lo Scudetto sul petto, ospitando domani il Verona.

Alla vigilia del match di San Siro, Antonio Conte invita alla massima concentrazione, guai a dare già per scontato un obiettivo che ritiene eccezionale, qualora venga raggiunto.

"Ci aspetta una gara dura, contro una squadra che sta facendo molto bene in campionato e non meritava gli ultimi risultati negativi, allenata molto bene da un tecnico che fa le fortune del club e fa migliorare i suoi giocatori. Abbiamo fatto un percorso straordinario, oltre ogni aspettativa. I ragazzi sanno bene che manca un ultimo step, li vedo tranquilli, lavorano, questa squadra ha il focus giusto. Dobbiamo restare concentrati e chiudere la stagione facendo qualcosa di straordinario. Il resto lo sanno tutti, noi restiamo concentrati e con questo atteggiamento abbiamo dato dimostrazione di professionalità, attaccamento alla maglia, ai tifosi, al club, manca l'ultimo step".

Quel "resto" di cui parla Conte è tutto quello che in questa stagione ha gravitato intorno all'Inter, con le note difficoltà societarie che proprio in queste ore potrebbe trovare soluzione con l'immissione di liquidità tramite un fondo americano. Ancora una volta, il tecnico nerazzurro non perde occasione per mandare qualche messaggio, dall'abituale ‘fortino' in cui è arroccato con la sua truppa.

"Se il presidente Zhang è stato comunque di sostegno da lontano nel lavoro quotidiano? Non mi interessa entrare sull'argomento prima della partita. Educatamente dico che non mi interessa, non ho piacere a rispondere. Siamo concentrati sulla gara perché ci giochiamo il lavoro di due anni. Cosa farei se la società non facesse mercato o non ci fossero investimenti? Nella domanda ci sono tantissimi se, con i se non si va da nessuna parte. Noi ora pensiamo al presente".

Sistemata la proprietà, Conte gonfia il petto su quanto fatto all'Inter, ma anche nella sua vecchia Juventus. Imprese eccezionali, a suo dire assimilabili.

"Questa squadra non è abituata alla vittoria? Non è la prima volta se pensate al mio primo percorso alla Juventus. È iniziato tutto da zero. Devi avere voglia di lavorare e trovare calciatori che diano disponibilità. Qui ho ragazzi vogliosi di cambiare la storia recente. Dobbiamo arrivare al traguardo perché per vincere non basta pronunciare la parola. C'è un percorso da fare e noi lo stiamo facendo. Dobbiamo completarlo e questo percorso ti rimarrà per sempre dentro. Il significato di uno Scudetto all'Inter? Io non parlo di cose che non ho conquistato. Cominciamo a conquistare qualcosa, finora non è successo, sarebbe da stupidi parlarne ora. E anche da presuntuosi".

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