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Conceiçao nega il saluto all’ex compagno Inzaghi dopo Porto-Inter: cosa è successo

Sergio Conceiçao non ha voluto stringere la mano a Simone Inzaghi dopo il fischio finale di Porto-Inter: i due sono stati anche sono stati compagni di squadra alla Lazio.
A cura di Vito Lamorte
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L'Inter si è presa la qualificazione ai quarti di finale della Champions League in casa del Porto con le unghie e con i denti. I nerazzurri sono usciti indenni dall'estadio Do Dragao dopo la vittoria per 1-0 della sfida d'andata e sono tornati nel giro delle migliori 8 squadre d'Europa dopo dodici anni.

Il finale è stato davvero incredibile e nel giro di un minuto i portoghesi sono andati per tre volte vicini al gol che avrebbe portato la contesa ai supplementari: prima Dumfries sulla linea, poi Onana e infine la traversa hanno evitato la rete dei Dragoes e hanno fatto esultare l'Inter dopo ben sette minuti di recupero.

Dopo il fischio finale dell'arbitro Marciniak è esplosa la festa nerazzurra sul terreno di gioco e sugli spalti, nonostante il caos biglietti che ha visto molti supporter della Beneamata restare fuori dallo stadio: mentre tutta la delegazione interista esultava per il risultato raggiunto si è verificato un brutto episodio.

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Simone Inzaghi voleva stringere la mano a Sergio Conceiçao ma il tecnico dei lusitani ha tirato dritto per la sua strada negli spogliatoi rifiutando il saluto del collega: l'allenatore nerazzurro ha abbozzato e ha dato un buffetto al tecnico che Porto, che ha fatto davvero una brutta figura e ha dimostrato di essere una persona che non è capace di accettare serenamente una sconfitta

Un brutto gesto che nessuno si aspettava, visto che Simone Inzaghi e Sergio Conceiçao sono stati compagni di squadra alla Lazio: proprio ieri ricorreva il ventitreesimo anniversario del poker dell'ex attaccante in Champions League contro il Marsiglia e due assist glieli fece proprio il portoghese.

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Questo episodio non è venuto alla luce subito ma soltanto qualche ora dopo dell'accaduto e Sergio Conceiçao non ne esce bene perché si tratta di un atteggiamento assolutamente antisportivo, a prescindere dal fatto che i due fossero stati addirittura parte dello stesso spogliatoio in passato.

È vero che l'adrenalina e l'agonismo in alcuni momenti prendono il sopravvento ma molti calciatori del Porto sono stati molto più sportivi con i calciatori nerazzurri del loro tecnico. Questa volta è il ‘capo' che deve prendere esempio dal gruppo, e non viceversa.

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