Come l’Inter può mettere in difficoltà il PSG: l’analisi tattica della finale di Champions League

Come l'Inter può mettere in difficoltà il PSG? Quali sono i punti di forza delle squadre di Simone Inzaghi e Luis Enrique? L'attesa per la finale di Champions League 2024/2025 sale sempre di più e ci sono tanti interrogativi che troveranno risposta solo dopo il fischio d'inizio del match dell'Allianz Arena.
Come l'Inter si difenderà contro una squadra senza un vero centravanti? In che modo proverà a far male alla difesa del PSG? Quali sono i punti di forza della squadra francese e come l'Inter dovrà disinnescarli? Quelle arrivate all'ultimo atto della manifestazione sportiva per club più prestigiosa sono due squadre molto diverse e a Fanpage.it Massimo Carcarino, allenatore UEFA B, membro dello staff di Vincenzo Vivarini ed ex collaboratore di Roberto De Zerbi; ha messo sul tavolo alcune chiavi di lettura per avere una migliore comprensione di quello che può accadere sul terreno di gioco.

Quali sono i punti di forza su cui l’Inter ha costruito il suo percorso in Champions League?
"I punti di forza dell'Inter si sono consolidati negli anni, grazie al tempo avuto dal mister, e non si identificano in una sola annata. L'Inter di questa stagione in Europa, oltre alla sua proposta di gioco, è uscita fuori nei momenti decisivi con la solidità, tipo nel doppio confronto col Bayern e col carattere nel doppio confronto col Barcellona, che sono due top team assoluti".
Quali sono gli aspetti peculiari a livello tattico del PSG che arriva in finale di UCL?
"Il PSG è una squadra dinamica, dove Luis Enrique che di suo parte da sempre da una proposta di gioco dove la gestione della palla ne fa da padrone, nel biennio avuto finora ha modificato alcuni aspetti viste le evoluzioni generali avute nelle dinamiche del gioco attuali. È una squadra a cui piace fare la partita, attirare la pressione con strutture che variano senza perdere l'ordine, portando tanti uomini in zona palla e lavorando con il fraseggio per poi prendere la profondità. Anche giocando senza un vero numero nove, nel suo cammino finora, ha creato moltissime occasioni da gol grazie all'imprevedibilità nell'accompagnare con tanti uomini, e con l'aggiunta di Kvaratskhelia a gennaio questa imprevedibilità è aumentata".

In che modo l’Inter può mettere in difficoltà il PSG?
"L'Inter senza palla è una squadra che ha la capacità di saper interpretare la gara su più su situazioni. Immagino che proverà ad essere aggressiva per togliere il palleggio e non perdere metri, lavorando poi su zone più basse soprattutto ad inizio gara. Quando si troverà in situazioni di possesso, se il PSG proverà ad aggredirla, l'Inter nel percorso di mister Inzaghi in questi anni è stata spesso dominante grazie al continuo ruotare dei suoi interpreti che tolgono riferimento agli avversari, penso a Bastoni, Barella, Calhanoglu, Mkhitharyan; e questa tipologia difensiva adoperata dagli avversari. Essendo una squadra con grande passo, quando si apre il campo diventa pericolosissima".
Come il PSG può creare problemi all’Inter?
"Col palleggio, cercando di superare i reparti con fraseggio corto. Giocando senza centravanti puro, Dembélé spesso si tira fuori per ricevere palla e puntare poi la linea: ad esempio, Acerbi, se scelgono di lavorare sui riferimenti, sarà costretto ad seguirlo su zone alte di campo. Loro solitamente in ampiezza lavorano con le punte esterne per l'1 vs 1, mentre sui corridoi centrali ci arrivano con un terzino (Hakimi) e con una mezzala o l'altro terzino che con movimenti sincronizzati al massimo si predispongono per gli attacchi alla profondità".
