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Ciro Immobile è ancora positivo al coronavirus, ma è caos tamponi

Un tampone privato aveva dato esito negativo, quello dell’Asl Roma 1 ha confermato la positività al coronavirus di Ciro Immobile. Ecco perché l’attaccante della Lazio è stato bloccato ancora una volta nonostante avesse terminato il periodo di isolamento fiduciario. Pur avendo una carica virale bassa non può né allenarsi né giocare.
A cura di Maurizio De Santis
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Ciro Immobile è ancora positivo al coronavirus. Ecco perché sono state annullate le visite mediche inizialmente programmate per questa mattina al centro Paideia. L'attaccante della Lazio avrebbe dovuto sottoporsi ai test per ricevere l'idoneità sportiva, lasciarsi tutto alle spalle e tornare in campo ma, almeno per adesso, non potrà farlo. E nemmeno è possibile fissare una data in calendario. Niente Crotone e, allo stato dei fatti, nessun margine anche in previsione della Champions League.

Il caso del doppio tampone

Il motivo? È da ricercare ancora una volta nell'esito differente del doppio tampone effettuato dal calciatore: lo screening di un laboratorio privato aveva dato risultato negativo, alimentando ottimismo e voglia di rimettersi a disposizione di Simone Inzaghi; quello dell'Asl Roma 1 no, confermando la positività per effetto del ‘gene N'. In buona sostanza, pur avendo una carica virale bassa per le autorità sanitarie non può né allenarsi né giocare. Una situazione surreale, compreso l'assoluto silenzio della società che non ha mai comunicato dati ufficiali. Una situazione che ha provocato la reazione stizzita del calciatore e della stessa dirigenza, già nel mirino della Procura Federale per quel pasticciaccio brutto di esami che, processati in un laboratorio, offrono situazioni differenti rispetto ai parametri della Uefa.

Il focolaio nella nazionale serba

Le ultime notizie sull'ex capocannoniere della Serie A si sommano a quanto comunicato dalla Federazione serba in queste ultime ore: in calce alla lista dei contagiati c'è anche il nome del centrocampista Milinkovic-Savic (che resterà in isolamento in patria in attesa di negativizzarsi) oltre a quello di Lazovic, Nikolic e un massaggiatore. Un piccolo ‘focolaio' considerati anche i casi di Kolarov e Milivojević che risalgono ai giorni scorsi.

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