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Chi allenerà il Milan contro il Napoli dopo la positività di Pioli e Murelli al Covid

In occasione delle prossime due trasferte di Napoli e di Lille, il Milan non avrà in panchina Stefano Pioli e il vice Giacomo Murelli: entrambi fermati dal Coronavirus. A prendere in mano la squadra potrebbe essere dunque Daniele Bonera: già nello staff tecnico di Marco Giampaolo e in possesso del patentino UEFA PRO.
A cura di Alberto Pucci
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In occasione della super sfida con il Napoli, in programma domenica prossima e valevole per l'ottava giornata di Serie A, e al ritorno in campo in Europa League contro il Lille, il Milan non avrà in panchina né Stefano Pioli né il suo allenatore in seconda Giacomo Murelli: entrambi costretti alla quarantena dopo il contagio da Coronavirus. Di fronte a questa doppia indisponibilità, davvero singolare e rara, il club rossonero dovrà ora valutare chi si prenderà la responsabilità di sostituire i due allenatori al San Paolo e nella trasferta in Francia.

Ad avere la grande chance di sedersi in panchina a Napoli, dopo aver studiato a Coverciano insieme ad Andrea Pirlo e aver ottenuto il patentino UEFA PRO, è dunque Daniele Bonera: già nello staff rossonero sin dai tempi di Marco Giampaolo. A confermare questa suggestiva ipotesi c'è infatti il regolamento del settore tecnico FIGC, che spiega come ‘gli allenatori UEFA PRO, sono abilitati alla conduzione tecnica di squadre di ogni tipo e categoria" e che la squadra ‘deve essere obbligatoriamente affidata ad un allenatore UEFA PRO che ne assume l'effettiva responsabilità".

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Cosa dice il regolamento

Questa è al momento la scelta più verosimile e si attendono conferme in questo senso dallo stesso club milanese, anche perché all'interno dello stesso regolamento FIGC non viene citata l'ipotesi della doppia indisponibilità, ma solo quella del primo allenatore: "In caso di malattia dell'allenatore responsabile della prima squadra o in altri casi di forza maggiore, che impediscono allo stesso di attendere alle mansioni cui è preposto, il Comitato Esecutivo può autorizzare l'allenatore in seconda a dirigere la prima squadra sino a quando l'impedimento non sia rimosso, ferma restando ogni valutazione in ordine allo stato di malattia o alle cause di forza maggiore".

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