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Quasi tutti individuati gli autori degli insulti razzisti a Maignan: finora sono 5, banditi a vita

Ad ora sono cinque in totale le persone individuate come responsabili degli insulti razzisti a Mike Maignan grazie alle immagini dell’impianto di videosorveglianza dello stadio dell’Udinese. Sono state tutte bandite a vita dal club friulano, oltre che colpite da DASPO di cinque anni.
A cura di Paolo Fiorenza
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Dopo che il primo tifoso autore degli insulti razzisti indirizzati a Mike Maignan sabato scorso durante Udinese-Milan è stato identificato lunedì, nella giornata di ieri è toccato ad altri quattro sostenitori friulani: ad ora in totale sono dunque cinque, tutti colpiti dal DASPO di cinque anni (il massimo per chi non è recidivo). Tuttavia quando il provvedimento di divieto di accesso ai luoghi in cui si svolgono avvenimenti sportivi sarà scaduto, queste cinque persone non potranno comunque mettere piede nello stadio dell'Udinese, visto che il club bianconero li ha banditi a vita. Tra loro – è il paradosso svelato dal Corriere della Sera – c'è anche un nero: pure lui si è reso responsabile degli insulti "negro" e "scimmia" scagliati verso Maignan.

Se il primo tifoso era stato individuato in 48 ore grazie al video diventato virale sui social in cui lo si sentiva urlare per più di dieci volte "negro di merda" a Maignan dopo il gol di Samardzic del momentaneo pareggio per l'Udinese, per gli altri quattro sono state fondamentali le riprese dell'impianto interno di videosorveglianza del Bluenergy Stadium, messe a disposizione dalla società della famiglia Pozzo. Le cinque persone individuate (tra loro c'è una donna) sono di età compresa tra i 32 e 46 anni, nessuna ‘ragazzata' quindi – ammesso che qualcuno volesse far passare quanto accaduto come tale – ma il gesto di persone adulte e consapevoli.

Mike Maignan con Stefano Pioli poco prima di abbandonare momentaneamente il campo a Udine
Mike Maignan con Stefano Pioli poco prima di abbandonare momentaneamente il campo a Udine

L'Udinese, come preannunciato, non ha perso tempo e ha comunicato di "avere bandito a vita dal Bluenergy Stadium anche i 4 soggetti in questione", come già aveva fatto per il primo tifoso individuato lunedì, proseguendo "il proprio lavoro al fianco della Questura e confermando assoluta fermezza nel punire i colpevoli a riprova dell'impegno concreto contro ogni discriminazione".

Allo stesso tempo, tuttavia, il club friulano non ha accettato la sanzione della disputa a porte chiuse della prossima partita interna contro il Monza, in programma sabato 3 febbraio, e ha annunciato di aver deciso di presentare reclamo alla Corte Sportiva d'Appello Nazionale FIGC. L'Udinese giudica evidentemente sproporzionato il provvedimento, probabilmente si aspettava la chiusura della sola Curva Nord, settore da cui erano arrivati gli insulti a Maignan.

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